Matteo Berrettini giocherà insieme al fratello Jacopo il doppio agli Internazionali di Roma

Matteo e Jacopo Berrettini giocheranno insieme nel torneo di doppio agli Internazionali BNL di Roma. I due fratelli, che non giocano assieme dal torneo di Acapulco 2023, approfitteranno della wild card concessa dall'organizzazione del Masters 1000 romano per giocare uno di fianco all'altro sui campi del Foro Italico.
Gli Internazionali di Roma inizieranno ufficialmente il 29 aprile con le qualificazioni e si chiuderanno il 18 maggio con la finale maschile, mentre quella femminile sarà il giorno prima (17 maggio). Si tratta dell’edizione numero 82 del torneo romano.
Gli italiani nel doppio agli Internazionali di Roma
Ci saranno tre coppie italiane nel doppio agli Internazionali di Roma. Oltre a Simone Bolelli e Andrea Vavassori, che arrivano al torneo dopo aver vinto il titolo a Rotterdam, ci saranno anche Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego. Le due coppie “miste” sono composte da Flavio Cobolli/Sebastian Korda e Matteo Arnaldi/Alexei Popyrin.

Berrettini si racconta: "Dopo tanti infortuni, lavoro sulla prevenzione"
Matteo Berrettini nei giorni scorsi ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport in cui aveva provato a mettere in risalto le sue qualità principali: "La mia altezza è una qualità importante in campo perché mi aiuta nel servizio, ho delle leve lunghe e quindi riesco a coprire meglio la rete, ha tanti vantaggi, la leva è più lunga e quindi riesco a tirare abbastanza forte, però per altre cose mi limita un po’, come nella mobilità, a livello di anche, schiena, faccio un pochino di fatica, quindi c’è un lavoro dietro le quinte con il mio preparatore, il mio fisioterapista per cercare di limitare tutti gli scompensi che vado a creare con uno sport che poi è soprattutto mono lato quasi, quindi non è semplicissimo, però credo che la mia altezza sia più una fortuna che una sfortuna".
Il quasi 29enne romano ha parlato anche della preparazione, che è un passaggio fondamentale per gli atleti anche nel tennis come in tutti gli sport: "Dopo i tanti infortuni agli addominali, adesso faccio tantissimo lavoro di prevenzione e non solo. Abbiamo cercato di capire perché e non è mai semplice, da una parte c’è il fatto che da più di vent’anni faccio questo sport e quindi il mio corpo comincia a essere anche un pochino stanco, poi però allo stesso tempo il lavoro di prevenzione non basta, bisogna allenarsi tanto, bisogna ripetere il gesto che si fa, quindi in quel caso il gesto che mi dava più fastidio era il servizio, quindi bisogna servire tanto, bisogna abituare il fisico a determinati sforzi. Quindi sì, un pochino è cambiato, però allo stesso tempo la forza è sicuramente una base importante per me".