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Martina Trevisan: “A Malaga festa bellissima, ma Jasmine Paolini me la pagherà cara per quei video”

Martina Trevisan a Fanpage ha parlato del trionfo in BJK Cup dell’Italia raccontando le emozioni vissute con le sue compagne di viaggio.
A cura di Marco Beltrami
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Martina Trevisan è una delle colonne della squadra azzurra di Billie Jean King Cup, appena laureatasi campione. La classe 1993 ha messo la sua esperienza e la sua positività al servizio dell'Italia fresca di trionfo contro la Slovacchia, pur non giocando. Un perno per il gruppo che si è scatenato nei festeggiamenti, come confermato anche dal video caricato da Jasmine Paolini. È stata lei ad immortalare una Trevisan incontenibile, pronta alla simpatica vendetta.

Ai microfoni di Fanpage.it, Martina ha parlato delle emozioni di questo trionfo, che per lei nasce da lontano. Un pensiero meraviglioso anche per la capitana Tathiana Garbin, sempre con il sorriso per questa tennista che ha saputo risollevarsi dopo tanti momenti difficili.

Martina ti abbiamo vista scatenata nei festeggiamenti nel video caricato a tradimento da Jasmine Paolini. Ci sarà una vendetta?
"Oggi dopo i festeggiamenti di ieri, ho una percentuale bassa perché ieri è stata una bella festa in tutti i sensi. Jasmine che ha pubblicato quel video me la pagherà cara. Ci siamo divertite tutte moltissimo. Le altre non è che erano messe tanto meglio, solo che io non posto video. Ci sarà una vendetta, ma sarà servita fredda al momento giusto".

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Questo trionfo nella Billie Jean King Cup è uno dei momenti più belli della carriera, come l'hai vissuto?
"Senza dubbio è una delle gioie più grandi della mia carriera. Anche con Sara ovviamente abbiamo condiviso un percorso importante, ma se mi guardo indietro con Elisabetta e Jasmine siamo partite da Tallin, dal gruppo sci (il riferimento è alla sfida di Fed Cup del 2020, ndr): siamo andate nei posti un po’ più particolari. Un livello un pochino inferiore anche per l’audience, ma non c’era problema perché ci divertivamo tantissimo e non vedevamo l’ora di passare la settimana di coppa insieme. È un cammino il nostro che parte da lontano, una gioia immensa. La nostra forza è che siamo così. Ci facciamo vedere come siamo, senza filtri. Sorridenti, anche se con momenti di difficoltà".

Forse riguardando le Finals, la vera finale è stata la sfida contro la Polonia non credi?
"Avere come avversaria la Swiatek è difficile – continua Martina testimonial di Acrobatica – perché si sa che anche da sola può portare la squadra alla vittoria perché ricopre un ruolo sia psicologico che in campo, molto importante. Anche nel doppio, pur non giocandone, ha fatto bene. Averla di fronte, anche se non ha gli schemi da doppista, è molto difficile".

Qual è il momento che ti porterai dentro per sempre di questa cavalcata trionfale?
"Il momento della vittoria è stato bellissimo,  un’emozione unica. Nell'ultimo game avevamo le lacrime e i brividi in panchina. Ci tenevamo le mani, che sudavano, con Lucia ed Elisabetta. Per me è stato un po’ diverso perché non ho giocato in singolare, però mi sento non parte della squadra ma di più. L’anno scorso sappiamo come è andata, e l’esperienza della finale ci è servita molto. Quando abbiamo alzato la Coppa è stato un cerchio che si chiude".

Pur non giocando hai dato un contributo importante in termini di emotività ed esperienza, come ti sei mossa dietro le quinte?
"Penso di aver dato il mio supporto emotivo. La mia esperienza, il mio calore, i sorrisi e il mio smorzare sempre i momenti anche con battute. Oltre che l’accettare di essere da una parte differente rispetto all’anno scorso e non protagonista in campo, dando il mio supporto comunque forte. Ecco l’accettazione di questo penso sia stato molto importante sia per me che per le ragazze. Ho dato loro fiducia, restando serena e supportando da fuori. Un grande segno di maturità che ho dato a me stessa e a loro. Ero felice pur non giocando di essere lì".

Infine spendiamo una parola per Tathiana Garbin, quanta soddisfazione c'è nell'aver condiviso questa gioia con lei?
"Per Tathiana abbiamo detto forse troppe poche cose. Per quello che abbiamo passato noi l’anno scorso, lei in prima persona è stata un esempio di resilienza e forza, inarrivabili. Questa vittoria è un qualcosa che rientra nel destino. Di tutte le partite e sofferenze fuori dal campo che ha dovuto vivere, questa vittoria è la sua. È un po’ come la vita che ti toglie e ti dà, sempre se non molli mai. Ci porta avanti, con amore".

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