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Martina Navratilova scandalizzata dal trattamento di Sinner: “Wada è un disastro, questa è follia”

Martina Navatilova, leggenda assoluta del tennis, scende in campo e si schiera al fianco di Jannik Sinner attaccando pesantemente la Wada per il suo comportamento poco coerente.
A cura di Alessio Morra
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Anche Martina Navratilova si schiera dalla parte di Jannik Sinner. La leggendaria tennista americana con due post pubblicati sui suoi profili social scende in campo e difende il numero 1 ATP dopo il ricorso della Wada, l'agenzia mondiale antidoping, che ha agito nonostante Sinner sia stato prosciolto da un tribunale indipendente dell'Itia. Navratilova non si fa problemi ad attaccare la Wada, che ha chiesto una squalifica di 1 o 2 anni per il tennista italiano.

Il ricorso della Wada contro Sinner

Lo scorso marzo era stata riscontrata la positività di Jannik al Clostebol. L'azzurro è stato prosciolto dall'ITIA (International Tennis Integrity Agency) nel mese di agosto, poco dopo la vicenda è stata resa nota. La Wada ha impugnato la sentenza, dopo oltre un mese, e si è rivolta al TAS chiedendo 1 o 2 anni di squalifica per Sinner.

Martina Navratilova attacca la Wada

Alcaraz ha parlato di questa vicenda, rendendo merito alla tempra di Sinner, e lo ha fatto anche Martina Navratilova, leggenda assoluta del tennis che su ‘X', a proposito della richiesta di squalifica della Wada per Sinner, ha scritto: "Questa è una follia. La Wada è un disastro. I nuotatori cinesi se ne stanno tranquilli e ora questo? Che pessimo sistema abbiamo…". La nove volte vincitrice di Wimbledon non usa giri di parola e attacca la linea dell'agenzia antidoping, che era finita nella bufera per l'approccio soft usato con una ventina di nuotatori cinesi che prima delle Olimpiadi di Tokyo non erano stati fermati nonostante dei test positivi, e la metà di loro ha partecipato pure ai Giochi di Parigi 2024.

Poi andando nello specifico del caso di Sinner – e della pomata di Clostebol che il fisioterapista (ora ex) aveva sul suo dito per un taglio – ha detto: "Non mi sarebbe mai venuto in mente di chiedere una crema o un olio al mio fisioterapista durante i massaggi, e se fosse così che è entrato nel mio organismo. Non possono dire che questo è un imbroglio. Questa cosa non può valere un'accusa di negligenza".

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