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Lorenzo Sonego: “Negli spogliatoi non si parla di Sinner. C’è la paura che possa succedere a noi”

Lorenzo Sonego ai microfoni di Fanpage ha parlato della stagione in corso, del rapporto con Jannik Sinner e del doppio giocato con Matteo Berrettini. Una battuta anche sulle partite alla play con Musetti.
A cura di Marco Beltrami
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Lorenzo Sonego prosegue il suo percorso a Miami. Un inizio di stagione importante per il giocatore azzurro, capace di spingersi fino ai quarti agli Australian Open e ora pronto e carico per la terra rossa, ormai alle porte. Dopo il cambio di guida tecnica, con il passaggio da Gipo Arpino a Fabio Colangelo nella scorsa annata, il tennista piemontese numero 38 del ranking ATP, spera di togliersi tante soddisfazioni raccogliendo i frutti del lavoro svolto. Di questo, del rapporto con Jannik Sinner e del doppio in coppia con Berrettini, ha parlato ai microfoni di Fanpage.

Dopo l’exploit in Australia come procede il lavoro con Fabio Colangelo, pensi che ci sia ancora da seminare e su quali aspetti ritieni di poter crescere ancora?
"Stiamo continuando a lavorare sugli stessi aspetti che abbiamo affrontato nella preparazione. È un percorso insieme quello che stiamo facendo quindi non è sicuramente un risultato o due che cambiano gli obiettivi e le priorità. Dal punto di vista tecnico stiamo continuando a lavorare principalmente su aspetti come la risposta, il rovescio e tatticamente sul provare ad essere più propositivi, prendendo anche di più la rete".

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Che voto dai alla prima parte di stagione, considerando anche che spesso hai dovuto affrontare avversari tosti come Rune e Tsitsipas?
"Sicuramente uno dei migliori inizi di stagione che ho avuto in carriera, specialmente per l’Australian Open. Anche nei tornei e partite successive credo di aver espresso il tennis su cui stiamo lavorando, andando nella direzione giusta".

Anche Fabio Colangelo ci ha confermato che tu vai sempre dritto per la tua strada, e non sei nemmeno uno di quelli attenti ai social. Quanto è difficile?
"A me viene abbastanza naturale. Non presto molta attenzione a quello che succede fuori dal campo da tennis, sopratutto a livello social. Mi piace stare in campo e giocare, quindi diciamo che non mi devo sforzare troppo per andare dritto per la mia strada".

Com’è giocare in doppio con Matteo Berrettini? E quanto vi divertite in campo e fuori?
"È bello perché c'è una grande amicizia ed è da tantissimi anni che affrontiamo questi tornei insieme. Abbiamo fatto tutto il percorso insieme e credo che ci possiamo completare anche bene a livello tecnico-tattico in campo. Entrambi abbiamo un gran servizio e siamo molto aggressivi anche a rete, il che in doppio aiuta e ci rende un'ottima coppia".

Che atmosfera c’è nel circuito dopo il caso di Jannik? Senza entrare nel merito, se ne parla negli spogliatoi?
"Adesso non è un argomento che si affronta più di tanto. Ovviamente c'è la paura che possa succedere la stessa cosa a uno di noi e quindi che ci penalizzi".

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Senza Jannik, voi italiani sentite un po’ di più il peso della responsabilità del tifo azzurro sulle spalle? E vi siete sentiti recentemente?
"Con Jannik ci siamo sentiti perché ho cercato di stargli vicino quando è successa la sospensione. Per quanto riguarda noi italiani invece, diciamo che continuiamo a cercare di fare quello che abbiamo fatto e che stiamo continuando a fare negli ultimi anni, provare ad andare in fondo nella maggior parte dei tornei e di consolidare la nostra presenza nelle posizioni più alte del ranking".

A proposito del clima tra di voi, come procedono le sfide alla play e chi vince tra te e Lorenzo Musetti?
"Alla Play vinco io facile contro Lorenzo (ride). Al momento sono ancora concentrato per questo torneo sul veloce".

Quali sono le aspettative per il prosieguo della stagione e per la terra rossa, ti sei fissato degli obiettivi in particolare?
"L'obiettivo rimane sempre lo stesso: continuare a crescere nel mio gioco e cercare di costruire un gioco che vada bene su tutte le superfici e che mi renda al massimo su qualunque superficie. Di sicuro la stagione sulla terra è una delle mie preferite perché è dove sono cresciuto e mi sento molto a mio agio. Ho ottenuto anche buoni risultati in carriera sulla terra, quindi di sicuro è una stagione che mi piace affrontare. Le partite sono più “lottate” e si fa più fatica, il che mi piace".

Lorenzo, sono arrivate le scuse pubbliche di Gipo Arpino che ha parlato di “muro eretto” nei tuoi confronti. Cosa ne pensi?
"Con Gipo c’è un rapporto ventennale e preferisco comunicare in privato con lui e non sui giornali o in maniera pubblica".

 

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