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L’odio di Kyrgios per Sinner è senza freni: “Siamo testimoni della grandezza”. Ma è per il doping

Post intriso di odio e veleno da parte di Nick Kyrgios nei confronti di Jannik Sinner dopo il trionfo del campione azzurro allo US Open: “Per la prima volta nella storia! Stiamo assistendo alla grandezza!”. Ma non sono complimenti, c’entra il doping.
A cura di Paolo Fiorenza
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Molti si attendevano una presa di posizione della ESPN nei confronti di Nick Kyrgios, dopo la sua orrenda e squallida battuta sessista su Anna Kalinskaya, fidanzata di Jannik Sinner e sua ex compagna, ed invece il discusso tennista australiano domenica sera era regolarmente al suo posto di commentatore per la TV che detiene i diritti dello US Open. Dopo quel "secondo servizio" riferito da Kyrgios al fatto che lui era stato assieme alla russa – tra il 2019 e il 2020 – prima di Sinner, c'era stata una massiccia campagna affinché il 29enne di Canberra, che ormai non gioca un match dal 12 giugno 2023, fosse licenziato in tronco dal network televisivo, con anche autorevoli firme a spendersi in tal senso. Tutto inutile, Kyrgios ha assistito col microfono in mano al trionfo di Sinner su Fritz e poi ha fatto i complimenti solo all'americano che era uscito sconfitto, senza nominare il campione azzurro, sul quale tuttavia è tornato con un post di puro odio nella notte: "Per la prima volta nella storia! Stiamo assistendo alla grandezza!".

Il post di Kyrgios contro Sinner: è puro odio

Le parole di Kyrgios sono tutt'altro che di ammirazione verso Sinner, bensì intinte in una velenosa ironia: l'australiano risponde infatti ad un tweet altrettanto livoroso e frustrato del noto giornalista britannico Piers Morgan, che nel postare su X la celebrazione della vittoria di Jannik da parte dello US Open ci mette un asterisco: "Dopo aver fallito DUE test antidroga".

Il riferimento è alla doppia positività al Clostebol di Sinner, per un quantitativo insignificante che mai potrebbe essere spia di doping allo scopo di migliorare le prestazioni, come messo nero su bianco dal tribunale indipendente che lo ha completamente assolto dopo aver preso atto di quello che era davvero successo (la contaminazione tramite una pomata con cui era stato trattato dal suo fisioterapista).

Nick Kyrgios con Chris Evert ai microfoni di ESPN allo US Open
Nick Kyrgios con Chris Evert ai microfoni di ESPN allo US Open

Kyrgios si era già espresso subito sulla vicenda – "una pomata, ridicolo" – guidando la fronda colpevolista contro il numero uno al mondo, che è riuscito nelle due settimane dello US Open a trovare dentro di sé la forza mentale per non farsi schiacciare da un clima diventato davvero pesante nei suoi confronti, con uscite sui media praticamente tutti i giorni, anche solo da parte di chi sottolineava i due pesi e le due misure usati nei confronti di Sinner per non sospenderlo in attesa della sentenza, rispetto ad altri tennisti che erano incappati in casi analoghi. Lo stesso Federer aveva detto al riguardo: "Capisco la frustrazione di chi dice: ‘È stato trattato come gli altri?'. Penso che sia qui che si riduce tutto e questa sia la domanda a cui bisogna rispondere".

Kyrgios e Kalinskaya, il passato che ritorna

Ovviamente il campione svizzero non si riferiva certo ad una eventuale colpevolezza di Sinner, come invece fa sarcasticamente Kyrgios quando dice che "per la prima volta nella storia" un tennista due volte positivo al doping ha trionfato in un torneo del Grande Slam. È un odio che non sembra avere fine quello di Nick e che si riverbera anche nel privato, con gli squallidi attacchi rivolti alla relazione tra Jannik e Anna, con la quale non si era lasciato bene quattro anni fa. "Non sei un ‘ragazzaccio', sei semplicemente una cattiva persona", gli aveva scritto sui social la russa. Adesso quel passato ritorna, con commenti sgradevoli che definiscono lo spessore di Kyrgios quando non ha una racchetta in mano: è poca roba davvero.

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