“Lo stupro non è vero”: Peng Shuai è scomparsa, ma spunta un messaggio inquietante
Che fine ha fatto Peng Shuai? Tutto il mondo del tennis (e non solo) s'interroga sulle condizioni della tennista cinese sparita dai radar dopo la diretta social in cui aveva accusato l'ex vice premier cinese Zhang Gaoli di averla violentata. Dopo che la WTA, ovvero l'associazione che riunisce le giocatrici professioniste, e alcune stelle come Naomi Osaka e Novak Djokovic hanno chiesto a gran voce rassicurazioni sull'ex numero 1 al mondo di doppio, il media cinese CGTN Europe ha trasmesso un messaggio, attribuito alla stessa Peng Shuai, e inviato a Steve Simon, direttore della WTA.
Nello stesso, in inglese, Peng Shuai fa dietrofront anche sulle accuse di violenza sessuale da parte del famoso personaggio politico: "Ciao a tutti, sono Peng Shuai. Per quanto riguarda le informazioni recenti pubblicate sul sito Web ufficiale di WTA, questo non è stato verificato o confermato con me ed è stato rilasciato senza il mio consenso. Le informazioni in questa versione, comprese le accuse di violenza sessuale, non sono vere. Non sono scomparso, né sono in pericolo. Sto solo riposando a casa e va tutto bene"
Un messaggio, quello trasmesso dal media cinese CGTN (Chinese Global Television Network), affiliato al governo di Pechino che non ha convinto nessuno, e che ha alimentato ulteriormente i dubbi e il mistero sulla giocatrice di cui si sono perse le tracce. Infatti la WTA non ha perso tempo per commentare questa mail ricevuta, in un comunicato ufficiale in cui sono state chieste prove "indipendenti" sulla buona salute e sulla libertà della giocatrice. Nessuna credibilità dunque per il messaggio diffuso dall'emittente cinese.
Le parole di Simon sono tutt'altro che leggere: "La dichiarazione rilasciata oggi dai media statali cinesi riguardo a Peng Shuai non fa che aumentare le mie preoccupazioni per la sua sicurezza e dove si trova. Peng Shuai deve poter parlare liberamente, senza coercizione o intimidazione di alcun tipo. Trovo difficile credere che Peng Shuai abbia effettivamente scritto l'e-mail che abbiamo ricevuto, o che creda a ciò che le viene attribuito. Le sue accuse di aggressione sessuale devono essere rispettate ed essere indagate in modo trasparente e senza censura. Le voci delle donne devono essere ascoltate e rispettate, non censurate o dettate".