L’Italia del tennis allo scontro totale, Barazzutti attacca Volandri: “Prenditi una medicina”
L'Italia del tennis è allo scontro totale a meno di una settimana dalla Coppa Davis. Basta dare un'occhiata alla sequenza di botta e risposta degli ultimi giorni, per comprendere come il fuoco amico stia martellando le prospettive degli Azzurri in vista della Coppa Davis. La squadra ci arriva già decimata per il forfait annunciato da Sinner ("non ho avuto tempo per recuperare"), l'ennesimo infortunio di Berrettini (lasciò gli US Open in sedia a rotelle), con la bomba Fognini scoppiata in mano al capitano Volandri
Il racconto della telefonata con la quale il tennista ligure è stato informato che non avrebbe fatto parte dei convocati è solo un lato della medaglia: quale fosse il suo umore, lo si era intuito da alcune storie condivise su Instagram. Era cominciato lì il suo sfogo per quella decisione che aveva ritenuta ingiusta e, più ancora, per il trattamento ricevuto. Benzina sul fuoco sono state anche le parole del padre di Fognini: quel "la verità non ti è mai appartenuta" rivolto al capitano il barometro che tiene la lancetta fissa sulla bufera.
L'altra faccia della questione è tutta in questa frase di Volandri: "Il suo rendimento degli ultimi mesi non è stato soddisfacente", ecco perché ne ha cassato il nome dalla lista per l'appuntamento a Bologna contro il Canada. Una versione dei fatti che non ha convinto del tutto e ha toccato anche altre corde. Sono quelle di Barazzutti, ex capitano dell'Italia ed ex coach di Fognini, che si è sentito chiamato in causa da un riferimento alla capacità di gestire un gruppo e alla necessità di prendere determinate decisioni.
In buona sostanza, c'è un passaggio in particolare che non ha digerito: "Sotto la mia gestione è sempre stato trattato (Fognini, ndr) come gli altri, e capisco che ne abbia potuto risentire". Qui Barazzutti rimbocca le maniche e puntualizza il suo pensiero, lo fa attaccando a tutto spiano pubblicando sulla pagina Instagram della sua Academy una riflessione articolata che è come prendere a pallate la persona dall'altra parte della rete. L'incipit scandisce subito qual è il tono, non c'è pericolo di fraintendere i concetti espressi.
Certo Volandri che dà lezioni di comportamento e che fa insinuazioni false completamente fuori luogo davvero fa un po' sorridere. Mi dispiace se Volandri non è in grado di gestire una squadra se non ha nessuna capacità di relazionarsi con i giocatori e se forse più di qualcuno non lo rispetta. E capisco che questa sia la cosa che lo fa soffrire di più.
Fiducia e rispetto reciproco. Lealtà e lavoro inteso come abnegazione e sacrificio Barazzutti cita questi due particolari e ne fa l'architrave del ragionamento, il filo conduttore della filippica nei confronti di Volandri.
Per esperienza so che solo con il rispetto reciproco un gruppo può funzionare e ottenere risultati importanti. E la fiducia e il rispetto caro Volandri si conquistano con il comportamento onesto, leale e il lavoro. A proposito mi chiedo perché un capitano abbandoni Sinner e Arnaldi mentre giocano gli ottavi di finale a Flushing Meadows per tornarsene a casa.Certamente ci saranno state buone ragioni.
Il veleno è in fondo alla coppa. L'ultimo sorso lascia un retrogusto amaro. È un attacco frontale a Volandri affrontato a campo aperto, l'ultima frustata che sibila sui social.
Per quanto riguarda l’esclusione di Fognini non entro in merito. Ma suggerisco a Volandri per migliorare nel suo ruolo di capitano di prendere una medicina che fa benissimo. Soprattutto a lui. Si chiama umiltà.