L’intervista di Sinner fa impazzire gli americani a Indian Wells: “Stai distruggendo tuo padre”
Sinner ha vinto ancora ed è in semifinale a Indian Wells, il primo torneo 1000 della stagione. Un successo bello, pesante, contro Fritz, numero 5 della classifica ATP. Una vittoria ottenuta giocando un tennis piacevole da vedere e divertente da giocare. E la classifica ora sorride sempre più a Jannik, che non è totalmente chiuso nella semifinale con Alcaraz, che ha battuto due volte in quattro confronti. Un successo che ha regalato anche un gran sorriso al tennista italiano che dopo la partita ha fatto un piccolo show nell'intervista a caldo.
Chiuso il match il futuro numero 11 del mondo è stato intervistato da Blair Henley che gli ha strappato un sorriso. Rispondendo candidamente Sinner ha fatto impazzire il pubblico. La giornalista gli chiede se il papà è felice per averlo incoraggiato nella scelta del tennis rispetto allo sci – perché Jannik da bambino era un campioncino pure sulla neve, vinse un importante manifestazione giovanile. La risposta del giocatore è stata: "Io ho iniziato a giocare con lui. Penso sia un buon giocatore di tennis. Ma è meglio che papà continui a cucinare (il padre fa il cuoco ndr.)".
L'intervistatrice a quel punto, vedendo il giocatore sorridente e il pubblico partecipe, continua: "Jannik così stai distruggendo tuo padre". E continua dicendo: "Stasera come premio? Avrai le carote". La risposta del tennista è stata: "No, credo che io e Darren (Cahill, il suo allenatore ndr.) andremo a mangiare un hamburger".
Sinner da bambino oltre al tennis ha giocato a calcio e soprattutto ha praticato lo sci, vinse anche il famoso Trofeo Topolino (come Alberto Tomba), poi rimase folgorato da Federer. In un'intervista a un quotidiano spagnolo disse qualche anno fa: "Da bambino ho sciato, giocato a calcio e a tennis, ma il tennis non è stato il mio primo sport. Il tennis lo praticavo solo un paio di volte a settimana, in campo mi divertivo, mi divertivo molto. Non ho iniziato a guardare molto tennis sa 13 o 14 anni. Seguivo di più le gare di sci, ma c’è stato un momento in cui ho iniziato a vederlo di più per Andreas Seppi, che è vicino a dove sono cresciuto. E poi Federer".
E parlando a ‘El Pais' parlò anche dei suoi genitori, che gli hanno insegnato l'etica del lavoro: "Tutti i giocatori si innervosiscono durante una partita, ma cerco di stare calmo perché le partite possono essere molto lunghe. Penso di doverlo ai miei genitori, che hanno lavori molto semplici; mio padre è un cuoco e mia madre serve i piatti nello stesso ristorante. Hanno molto rispetto per il loro lavoro e credo che mi abbiano trasmesso quella mentalità: rispetto per il lavoro, rispetto per tutti, impara ad accettare che in campo può succedere di tutto. La stessa cosa succede lì al ristorante: tutto può succedere e bisogna stare calmi".