L’incredibile strumento usato a Wimbledon per monitorare la pioggia: una paperella da bagno
Se vi chiedete quale sia lo strumento più utile ai funzionari dello staff di Wimbledon per monitorare l'intensità della pioggia è comprensibile restiate straniti dinanzi a una comunissima paperella da bagno con un cappello da pirata in testa. John QuackEnroe: si chiama così, scimmiottando il nome dell'ex stella del tennis americano e internazionale (McEnroe commentatore fisso dell'All England Club), quel giocattolo di gomma che sta appollaiato sopra una vaschetta piena d'acqua delle dimensioni di un bacile ed è collegato a una telecamera a infrarossi.
Un sistema molto rudimentale, che fa sorridere se relazionato alla tecnologia adottata per tenere sotto controllo l'andamento del tempo, ma altrettanto efficace per capire quanto sono ‘pesanti' le gocce di pioggia, qual è il loro diametro, qual è la velocità delle precipitazioni e dare il segnale perché la catena di comando si muova con automatismi perfetti per la copertura dei campi che sia il tetto oppure l'intelaiatura sistemata dagli steward.
QuackEnroe non prevede la pioggia ma aiuta a monitorarla, trasmettendo quelle informazioni ritenute molto preziose per un torneo che nei giorni scorsi è stato spesso interrotto, con conseguenti ritardi/rinvii nel programma e nella disputa delle partite, proprio a causa delle avverse condizioni meteo.
"Quel giocattolo che costa poche sterline è molto importante perché dal modo in cui le gocce cadono nell'acqua puoi immaginare cosa sta succedendo sui campi", spiega Paul Abeillé di Meteo France al tabloid The Guardian. Quanto alle previsioni vere e proprie il club si affida a una stazione di rilevamento dotata di un sistema ad alta risoluzione, tale da essere in grado di determinare con esattezza che tempo fa su ogni campo minuto per minuto.
Nulla sfugge, nemmeno uno sbuffo di vento a quel ‘cervellone' adottato in almeno altri due eventi sportivi: gli Open di Francia e le gare automobilistiche sul circuito di Silverstone. Come funziona? I suoi ‘occhi' sparano raggi verso i cumuli di nuvole all'orizzonte per raccogliere il maggior numero d'informazioni possibili con una frequenza rapidissima e massima precisione, fattori fondamentali considerato il rapido cambiamento meteo che insiste su Wimbledon. "Sappiamo esattamente dove si trovano le celle di pioggia e a che velocità si muovono – ha aggiunto Abeillé -, così possiamo sapere in anticipo quando e su quale campo pioverà".