L’ex numero uno al mondo Kafelnikov invita a boicottare Sinner: “Non scenderei più in campo con lui”
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La chiusura definitiva del caso Clostebol per Jannik Sinner – con la squalifica di 3 mesi accettata dal campione azzurro in seguito ad un accordo di conciliazione con la WADA, che contestualmente ha rinunciato a procedere col proprio ricorso al TAS contro la prima assoluzione – ha avuto come ‘effetto collaterale' l'uscita allo scoperto in maniera eclatante dei nemici del numero uno al mondo. Se Nick Kyrgios ne ha approfittato per l'ennesimo attacco durissimo all'integrità di Sinner, l'ex numero al mondo Yevgeny Kafelnikov ci è andato giù ancora più duro, con parole che dipingono un imbroglione da mettere al bando in ogni modo, negando l'evidenza del documento dell'Agenzia mondiale antidoping che dice tutt'altro, ovvero che riconosce l'assoluta pulizia del 23enne altoatesino, cui non vengono ascritte né colpa né dolo, ma solo negligenza nel controllare l'operato del suo staff.
Kafelnikov cancella Sinner: "Non scenderei più in campo contro di lui"
Il 50enne Kafelnikov, numero uno del ranking ATP per 6 settimane e vincitore di due prove del Grande Slam, già aveva mostrato la sua disistima per Sinner da un punto di vista tennistico, poi si era espresso duramente sulla sua positività al doping e mancata squalifica in primo grado. Adesso abbandona ogni freno e va a ruota libera in una serie di tweet su X: "Non capisco proprio! Se sei assolutamente sicuro al 100% della tua innocenza (come lo era prima con i suoi avvocati), perché accetti una squalifica di 3 mesi? Non ha senso per me". E ancora: "La WADA è l'organizzazione più sporca! Puoi fare qualsiasi accordo tu voglia con loro, anche se sei colpevole".
Fino ad arrivare alla presa di posizione più infamante per il nostro campione, l'invito al boicottaggio: "Dopo gli ultimi sviluppi, farei quanto segue (supponendo che stessi ancora giocando). Ogni volta che fossi sorteggiato con Sinner in un torneo, non scenderei in campo, non importa se al primo turno o in finale. Ma temo che nessuno farà lo stesso".
Non contento, Kafelnikov ha poi postato il passaggio della nota della WADA in cui dice che accetta che "l'esposizione di Sinner al Clostebol è avvenuta a sua insaputa come risultato della negligenza dei membri del suo entourage", commentandolo così: "Perché non ha sporto denuncia contro un membro del suo entourage che era responsabile di aver danneggiato la sua reputazione cristallina?".
L'ex tennista Nadia Petrova: "Togliete le vittorie a Sinner, come per Armstrong"
In Russia Kafelnikov non è l'unico ex campione di tennis a sparare a zero su Sinner: Nadia Petrova, ex numero 3 al mondo, non è stata da meno. "Secondo me la squalifica di Sinner è ridicola – ha sentenziato la 42enne moscovita – Lui è stato squalificato per tre mesi per un doping grave, mentre Maria Sharapova è stata semplicemente distrutta per del meldonium (un farmaco per il cuore inserito dal 1 gennaio 2016 nella lista delle sostanze dopanti, ndr). Non è chiaro dove sia il buon senso in questo caso. Quindi toglietegli tutti i successi, i premi e i titoli ottenuti da quando è stato scoperto sotto l'effetto di questa droga. Sarebbe più o meno giusto".
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"La stessa cosa accadde ad Armstrong quando, al termine della sua carriera, gli vennero tolti tutti i premi – ha continuato la Petrova – Nel caso di Sinner, a quest'uomo dovrebbero essere revocati i premi ricevuti dalla primavera del 2024. I tennisti stessi devono ristabilire questa giustizia in modo che non ci siano concessioni a certi giocatori".