Le pause in bagno di Tsitsipas diventano un caso: “Bezos ci mette meno a volare nello spazio”
Una battaglia prima in campo e poi fuori. Gli US Open, ultimo Slam stagionale, sono iniziati con il botto a giudicare da quanto accaduto nel match tra il numero 3 del mondo Tsitsipas ed Andy Murray, il classe 1987 che ha vinto questo torneo nel 2012. Alla fine a spuntarla dopo 5 ore è stato il greco, ma il britannico protagonista di una carriera eccezionale, gli ha dato filo da torcere. A far discutere però ancora una volta sono stati i "toilet break" di Tsitsipas, ovvero le pause per andare in bagno: Murray, come nel recente passato Zverev, ha puntato il dito contro quello che ha considerato come uno stratagemma sospensioni "strategiche". Parole forti nel post-match e un tweet al vetriolo per una polemica a distanza che sembra solo all'inizio.
Tsitsipas e i toilet-break galeotti contro Murray agli US Open
Anche in occasione del match contro Murray, Stefanos Tsitsipas ha fatto ricorso ad un "toilet break". Il greco ha ricevuto così l'ok ad allontanarsi dal campo nel corso della partita per recarsi in bagno. Una pausa "sospetta" durata quasi 10 minuti in un momento nevralgico, ovvero dopo la vittoria del terzo set da parte dell'avversario. Quest'ultimo si è lamentato con il giudice di sedia chiedendo spiegazioni: "Ma quanto tempo ci mette, io faccio tutto in meno di 5 minuti". Una situazione che fa il paio con quanto visto a Cincinnati, nella finale contro Zverev.
Il precedente con Zverev e lo sfogo del tedesco
Nell'ultimo atto del Masters di pochi giorni fa, il copione si era ripetuto e Zverev in maniera plateale si era sfogato con l'arbitro: "Ha preso la borsa con il telefono e tutto quello che c'era dentro. È in bagno, nessuno lo accompagnerà fino in bagno. Era la stessa cosa a Parigi e sarà la stessa cosa anche in futuro. Ogni altro torneo a cui sta giocando". Il riferimento evidente è alla possibilità che Tsitsipas approfitti delle pause per il bagno, per comunicare via telefono con il padre, e infatti in un'immagine curiosa si nota proprio il genitore del greco sugli spalti impegnato a scrivere sul cellulare, mentre Zverev si lamentava.
Cosa dice il regolamento sul toilet-break nel tennis
Il regolamento relativo ai toilet-break parla chiaro. La possibilità per i giocatori di andare in bagno, concessa di solito a fine set (sono due in occasione dei tornei dello Slam come gli US Open), permette agli stessi di recarsi scortati dagli addetti ai lavori negli spogliatoi e poi da soli in bagno, muniti di borsoni. Quanto può durare? Il regolamento parla di "tempo ragionevole" (dipende anche dalla collocazione dei bagni rispetto al campo di gioco) e quindi non definisce bene un tempo massimo, prestandosi a situazioni come quelle di Tsitsipas, rimasto nella toilette per più di 10 minuti.
La rabbia di Murray e il tweet contro Tsitsipas
Un tempo effettivamente troppo lungo e giustificato dal diretto interessato con la necessità di cambiare completo a causa del sudore. Murray a tal proposito nel post-partita, pur non considerando l'atteggiamento del greco un alibi per la sconfitta si è infuriato: "Tsitsipas è un grande giocatore, ma ho perso il rispetto per lui dopo quello che ho visto oggi. Il problema non è tanto lasciare il campo ma farlo per tutto quel tempo. se in una partita così combattuta ti fermi per 7-8 minuti, è devastante. C'eravamo preparati a queste situazioni, ma poi quando succede non sei mai pronto. Ci si raffredda e si perde l'adrenalina".
E sui social poi è arrivata un'ulteriore dichiarazione al vetriolo, che ha alimentato ulteriormente il dibattito sulle pause di Tsitispas infiammando la polemica: "Notizia del giorno. Stefanos Tsitipas impiega il doppio del tempo per andare in bagno rispetto a Jeff Bazos per volare nello spazio. Interessante". E la sensazione è che il "meglio" debba ancora venire.