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Torneo di Wimbledon 2024

Le gocce misteriose della mamma di Berrettini fanno il giro del mondo: di cosa si tratta

Matteo Berrettini ha sfidato Nole Djokovic nella finale del torneo di Wimbledon. Ad assistere al match in tribuna c’era anche sua madre, Claudia Bigo. Un’inquadratura ha destato curiosità: alla donna è stato dedicato un primo piano mentre assumeva alcune gocce. Di cosa si tratta e che sostanza è? Il dettaglio non è sfuggito.
A cura di Maurizio De Santis
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Le gocce della mamma di Matteo Berrettini. Cosa prende durante il match del figlio che nella finale di Wimbledon ha sfidato il campione, Nole Djokovic? Non è un farmaco quel che assume. Non ha alcun malore. E dal video si nota come, attraverso un dosatore, ne passi un po' anche al ragazzo che le è accanto. L'inquadratura si sofferma sul primo piano della donna, Claudia Bigo, e poi fa focus sulle mani che contengono la confezione di colore giallo e blu.

È una sorta di ansiolitico preparato con ingredienti naturali: nel caso specifico, una selezione di fiori selvatici miscelati in una soluzione idrica calibrandone le quantità con altri additivi, come alcol o aceto di mele.

In buona sostanza, si tratta di un aiuto più che un rimedio, non è sintetizzato chimicamente e viene usato per gestire situazioni di stress particolarmente forti, bilanciare il carico emotivo e stati d'animo. Un erborista, bravo e di fiducia, sa quali sono le dosi da mescere per comporre la pozione definita "rescue remedy", una specie di risorsa di emergenza, un mix pronto per l'uso quando la situazione lo richiede o a seconda della condizione in cui si trova la persona che la assume.

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Di cosa si tratta? Fiori di Bach. Un pot-pourri di petali e agenti floreali dal quale, in virtù delle esigenze della persona, si ricava un liquido personalizzato, tenendo conto del soggetto a cui sono prescritti. La mamma di Berrettini ne fa uso per resistere ai picchi di emozioni che l'incontro di tennis regala. Matteo parte forte e conquista il primo set, poi cede per 3-1 (6-7, 6-4, 6-4, 6-3) al fuoriclasse serbo dopo una battaglia durata 3 ore e 23 minuti.

"Non è una fine ma un inizio carriera", ha ammesso il tennista italiano che da lunedì sarà in ottava posizione nel Ranking internazionale ATP. È tra i migliori 10 al mondo, se n'è accorto anche Djokovic che ha dovuto faticare, sfoderare i migliori colpi del repertorio e tutta l'esperienza del campione per avere la meglio su un avversario dimostratosi molto forte e competitivo. A lui l'adrenalina del campo, Fiori di Bach per chi è in tribuna.

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