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L’avvocato di Sinner: “I tennisti sono sempre falchi con gli altri ma se tocca a loro si nascondono”

Jamie Singer smonta tutte le opinioni che hanno agitato e spaccato il mondo del tennis per l’accordo tra Sinner e Wada sulla sospensione. “Jannik non ha beneficiato di alcuna forma di favoritismo, ha affrontato un processo da manuale. I fatti meriterebbero di essere approfonditi maggiormente”.
A cura di Maurizio De Santis
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Jamie Singer è uno degli avvocati che ha seguito il caso Clostebol di Jannik Sinner e si è occupato della transazione che ha portato all'accordo con la Wada sulla squalifica di 3 mesi del numero 1 al mondo. Nell'intervento a Sky News ha usato parole molto efficaci per descrivere la levata di scudi di buona parte dei tennisti, in particolare di quelli più rappresentativi come Novak Djokovic, che sono spaccati, perplessi, alcuni invece molto severi nel giudicare la vicenda. "Credo che siano sempre falchi quando è un altro giocatore a essere coinvolto in una situazione simile e cercano di nascondersi quando sono invece loro a essere coinvolti".

Il filo conduttore delle critiche, da quelle più dure dei nemici storici (Nick Kyrgios) ad altre meno rigorose ma all'insegna dello scetticismo (è il caso di Zverev, attuale numero 2), è sempre lo stesso: l'arbitrarietà di una soluzione ritenuta cucita su misura quanto a tempistica, privacy e gestione dell'episodio (è venuto alla luce solo dopo il pronunciamento dell'International Tennis Integrity Agency, senza alcuna sospensione preventiva). Congetture, comprese quelle sulla sfiducia verso il sistema, che il legale smonta un pezzo alla volta, partendo da un assunto: chi parla, lo fa senza conoscere pienamente tutti i termini della questione o, peggio, in maniera del tutto pregiudiziale.

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Ecco perché non ha remore nel definire il clamore che ha accompagnato quella sorta di patteggiamento come qualcosa di "molto ingiusto. Sinner non ha beneficiato di alcuna forma di favoritismo. Anzi, è stato giudicato fin dall'inizio in un processo da manuale. Ci è voluto un po' di tempo per convincerlo che fare un accordo era la cosa giusta da fare. Meglio accettare l’offerta della Wada che andare davanti al Tas". Un'opzione, quest'ultima, troppo grande col rischio di ritrovarsi sanzionato per un periodo molto più lungo (anche fino a un massimo di due anni).

È stata la stessa Agenzia Mondiale Antidoping a chiarire perché si è arrivati a una trattativa, al patteggiamento e sulla base di quali presupposti. "Unico" è il termine utilizzato per spiegare l'eccezionalità del caso Sinner. E Jamie Singer lo ribadisce con altrettanta forza: "Semplicemente, le circostanze della sua positività sono state molto insolite".

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La riflessione fatta dal legale tocca anche un'altra sfumatura: come l'ha presa Sinner e qual è stata la sua reazione sia per il rumore dei nemici sia per qualche silenzio amaro o, peggio, per attestati di solidarietà apparsi poco convinti.  "Jannik dice di sentirsi trattato in modo piuttosto duro – ha aggiunto il legale -, ma accetta che ognuno abbia diritto alla propria opinione. I tennisti non hanno l'opportunità di conoscere tutti i dettagli della vicenda, quindi semplicemente esprimono delle opinioni. Ma forse i fatti meriterebbero di essere approfonditi maggiormente".

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