L’augurio di Nicola Pietrangeli per Jannik Sinner: “Che perda qualche partita”. È per il suo bene
Ci siamo quasi, Jannik Sinner domani esordirà nel torneo di Montecarlo, direttamente al secondo turno – privilegio riservato alle prime otto teste di serie – contro l'americano Sebastian Korda, che oggi ha battuto seccamente 6-1/6-2 lo spagnolo Davidovich Fokina. Ovviamente il campione azzurro, fresco numero 2 al mondo, sarà favorito dal pronostico e dai bookmakers, ma il figlio d'arte – che ha ereditato i geni tennistici da papà Petr e mamma Regina – è avversario da non sottovalutare. Soprattutto perché Sinner sarà al battesimo stagionale sulla terra rossa, superficie che annacqua un po' le sue caratteristiche e potrebbe rivelarsi terreno di battaglie estenuanti. E tuttavia c'è chi come Nicola Pietrangeli pensa che perdere non farebbe male a Jannik, anzi tutt'altro: sarebbe anzi qualcosa di positivo per il bene stesso del 22enne altoatesino.
Il 90enne due volte vincitore del Roland Garros ed ex capitano della squadra di Davis premette che mai si è voluto mettere in competizione con Sinner ("sarei uno stupido, ho solo detto che non gli basterebbero due vite per battere tutti i miei record ma solo perché sono sicuro che non possa raggiungere il mio numero di partite in Coppa Davis") e poi si spertica in elogi per colui che ha appena superato il suo record nel ranking mondiale, salendo al 2 contro il 3 che Pietrangeli raggiunse nel 1959, quando peraltro la classifica era fatta da giornalisti a fine anno: "Sinner è numero 2 solo per il computer, in realtà è già un numero 1. Per il ranking lo diventerà fra qualche mese ma oggi è nettamente lui il migliore, sta dominando il tennis mondiale".
"È un bravissimo ragazzo, sempre con l'atteggiamento giusto dentro e fuori dal campo – continua Pietrangeli al Corriere del Trentino – Non si può trovare un motivo per attaccarlo nemmeno sforzandosi. Dal punto di vista tecnico non basta guardarlo giocare, bisogna ascoltarlo. Si sente dal rumore che i suoi colpi sono più forti di quelli degli avversari. Senza dimenticare le sue reazioni. Quando sbaglia un colpo, sorride e pensa a come ha fatto. Quando fa una magia, sorride e pensa a come ha fatto. È chiaro che si diverta ancora a giocare a tennis e gli auguro di continuare".
Poi ecco l'augurio, per il bene del bolzanino: "Quali consigli potrei dargli? Credo che nessuno possa osare farlo, nemmeno io. Mi viene in mente solo una speranza, senza che nessuno la interpreti male: che perda qualche partita ogni tanto. Fosse anche solo per avere un minimo di riposo". Insomma, una sconfitta salutare per ricaricare le batterie, anche se c'è da dire che dalla finale di Miami vinta distruggendo Dimitrov, dopo aver fatto altrettanto con Medvedev in semifinale, Sinner ha avuto una decina di giorni di riposo, che poi per lui – maniaco del lavoro – ha significato rituffarsi quasi subito negli allenamenti, per cercare di adattarsi il più velocemente possibile alla terra battuta.
Peraltro Jannik si approccia all'ATP 1000 di casa sua (risiede a Montecarlo) con non molte speranze, come confessa lui stesso alla vigilia: "Non ho grandi aspettative, questa settimana la prendo come l'opportunità di fare un mix di allenamento e partite, vediamo cosa ne esce. Gli obiettivi importanti saranno il Roland Garros e le Olimpiadi, con in mezzo Wimbledon, oltre ovviamente a Roma".
Del resto nello sport non si può vincere sempre, anche se l'ultimo strepitoso Sinner ci è andato molto vicino, portando a casa 22 vittorie sulle 23 partite disputate in questo 2024 (ha perso solo contro Alcaraz in semifinale a Indian Wells). Paolo Bertolucci fa una felice sintesi della questione: "Sinner ci sta abituando molto male, non vorrei che il giorno che arrivasse la sconfitta, qualcuno decida di fare un gesto insano…".