L’amaro saluto di Andy Murray: “È dura, vorrei giocare ancora ma non posso”, e a Wimbledon si piange
Per omaggiarlo c'era un vero e proprio Royal Box in campo. Andy Murray ha commosso, ha parlato della sua vita, della sua carriera, della sua famiglia sul Campo Centrale di Wimbledon dove è stato impossibile non rimanere colpiti dall'addio ai Championships dello scozzese, che aveva provato a giocare in singolare per l'ultima volta, ma non ci è riuscito. Ha giocato il doppio con il fratello, hanno perso ma conta poco. Il tributo che ha ricevuto Sir Andy non lo dimenticherà mai.
Djokovic, Navratilova e John McEnroe sul Centrale per Sir Andy
Ha subito tanti di quegli infortuni che avrebbe potuto ritirarsi almeno quattro anni fa, è ritornato ogni volta, ora non ce la fa più. Voleva chiudere la carriera in bellezza giocando Wimbledon e le Olimpiadi. Nel campo che gli ha dato le massime soddisfazioni ha risposto a ogni domanda, davanti alla sua famiglia – moglie, quattro figli, il papà e l'onnipresente mamma Judy – e a una serie di campioni che lo hanno onorato sul campo: da Djokovic a McEnroe da Martina Navratilova a Tim Henman. Erano tutti lì per lui.
I successi a Wimbledon e le belle parole per la sua famiglia
Murray ha parlato tanto, aveva voglia di liberarsi di tanti pesi, ha raccontato delle sue partite più importanti, delle finali di Wimbledon, del primo successo del 2013 e dell'altro, quello del 2016 che ricorda bene, ma non ha ricordi del post-finale perché la notte fu ad alto tasso alcolico: "Non ricordo molto di quella notte. Ho bevuto un po'. Purtroppo ho vomitato nel taxi mentre tornavo a casa".
Ha reso merito alla sua famiglia, ha racconto degli inizi con la sua dolce metà, ha parlato della miglior mamma del mondo. E davanti a migliaia di tifosi e appassionati di tennis ha detto quello che vale per la stragrande maggioranza degli atleti: "È dura perché mi piacerebbe giocare ma non posso".
L'addio al Centrale di Wimbledon di corsa
Quante verità in quella frase. Murray in questo 2024 chiude la sua meravigliosa carriera, è stato numero 1 e ha vinto 3 titoli Slam nell'Era di Federer, Nadal e Djokovic; oltre a due medaglie d'oro alle Olimpiadi. Ha fatto cose mostruose pure lui. Dopo la lunga chiacchierata con Sue Barker, ha abbracciato tutti i ‘vecchi' campioni e una sfilza di giocatori di valore (Rune, Norrie, Draper), poi si è immerso nell'abbraccio del fratello Jamie e di corsa è andato via dal Centrale di Wimbledon. Corre e va, ma dopo lo scatto, c'è la schiena che fa male. Si ferma sul corrimano di una scala, è triste, ma anche dolorante. É il segno, l'ennesimo, che era arrivato il momento di dire basta. Anche un Braveheart come Murray deve fermarsi. Ma Andy sul Centrale ci tornerà, forse, perché giocherà il misto con Emma Raducanu, e magari arriva fino in fondo.