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La tennista ucraina si rifiuta di salutare l’avversaria bielorussa: “Non era la cosa giusta da fare”

La tennista ucraina Marta Kostyuk si è rifiutata di stringere la mano alla bielorussa Voctoria Azarenka agli Us Open: “Tutti cercano di essere super diplomatici su questa cosa ma la mia nazione viene uccisa ogni giorno”.
A cura di Vito Lamorte
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Sono passati sei mesi dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e della conseguente guerra ma purtroppo non ci sono segnali che lasciano pensare ad una cessazione del conflitto in tempi brevi. Questo si ripercuote in diverse misure anche su altri ambiti e tra loro c'è anche quello sportivo. Dopo gli stop a varie competizioni, alcuni atleti russi e bielorussi hanno ripreso a gareggiare ma non tutti sono d'accordo con questa scelta.

In occasione degli US Open si è verificato un episodio sta facendo molto discutere: dopo il match tra la bielorussa Victoria Azarenka e la giocatrice ucraina Marta Kostyuk, quest'ultima si è rifiutata di salutarla con la mano e ha solo toccato la racchetta dell'avversaria prima di andare via.

La Kostyuk ha affermato che stringere la mano alla bielorussa Victoria Azarenka dopo la partita non sarebbe stata "la cosa giusta da fare" e aveva già fatto sapere prima del match, perso 6-2 6-3, in un messaggio mandato alla Azarenka in cui diceva che si sarebbero salutate solo a rete con le racchette.

Un momento velocissimo, ma si tratta di un esempio di come il conflitto sia avvertito in maniera molto forte nel mondo dello sport. Kostyuk, numero 65 al mondo, è stata schietta sulla guerra in Ucraina, in cui la Bielorussia si è alleata strettamente con la Russia e ha fatto riferimento al silenzio percepito dai parte dei giocatori russi sulla vicenda. La presenza della Azarenka è stata evitata anche dall'evento Peace for Ukraine dell'USTA la scorsa settimana, dopo che Kostyuk aveva espresso disagio per la sua partecipazione.

Kostyuk ha detto dopo la partita di aver provato a contattare Azarenka, ma l'ex numero 1 del mondo aveva già lasciato Flushing Meadows: "Tutti cercano di essere super diplomatici su questa cosa ma la mia nazione viene uccisa ogni giorno. Semplicemente non penso che [stringerle la mano fosse] la cosa giusta da fare nelle circostanze in cui mi trovo in questo momento. Non lo so. È stata solo una mia scelta. Abbiamo fatto una grande partita, non fraintendetemi. È una grande concorrente, la rispetto come atleta ma questo non ha nulla a che fare con il suo [come] essere umano".

La classe 2002 è originaria di Kiev e ha  amici e familiari che vivono in Ucraina, che sono al settimo mese di guerra e stanno tentando di respingere le forze russe e bielorusse.

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Da parte sua, in merito a questa vicenda, Azarenka ha affermato di aver contattato la WTA per avere conversazioni con gli atleti ucraini ma non c'è mai stato modo di farlo e non aver mai avuto uno stretto rapporto con Kostyuk: "Sento di aver ricevuto un messaggio molto chiaro fin dall'inizio, sono qui per cercare di aiutare, cosa che ho fatto. Forse non è qualcosa che la gente vede. E non è per questo che lo faccio. Lo faccio per le persone, per i giovani che hanno bisogno di vestiti, altre persone che hanno bisogno di soldi o altre persone che hanno bisogno di mezzi di trasporto o altro. Questo è ciò che è importante per me, aiutare le persone che hanno bisogno".

In merito alle parole di Marta Kostyuk ha dichiarato: "Se Marta vuole parlare con me, sono aperta in qualsiasi momento per ascoltare, per cercare di capire, per entrare in empatia. Credo che l'empatia in un momento come questo sia davvero importante, questo è stato il mio messaggio chiaro all'inizio. Lo sosterò perché ciò che sta accadendo nel mondo è molto difficile in questo momento, ma non dobbiamo dimenticare che siamo tutti umani e dovremmo trattarci in questo modo ."

Azarenka, che ha chiesto la pace subito dopo l'invasione della Russia, è una delle tante atlete russe e bielorusse ad essere bandito da diversi tornei. Infine, la tennista classe 1989 ha risposto all'accusa di Kostyuk di non aver usato la sua voce nel consiglio dei giocatori della WTA per condannare abbastanza la guerra ("Con tutto il dovuto rispetto, non credo che abbia idea di cosa faccio nel consiglio dei giocatori perché lei non è lì") e ha espresso la sua sorpresa sul motivo per cui è stata espulsa dall'evento Peace for Ukraine: "Sono stato chiamato da quell'USTA e ho chiesto se avrei partecipato. Perché non dovrei partecipare a un aiuto umanitario per le persone che stanno davvero lottando in questo momento? Quando mi chiedi ‘Non stai facendo abbastanza, non dici abbastanza', ho pensato che fosse un gesto che dimostrasse davvero impegno. Non sono sicura che sia stata la decisione migliore per il modo in cui è stato presa".

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