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La strana storia di Paire, contento di perdere contro Musetti al punto da esultare per la sconfitta

Benoit Paire dopo la sconfitta con Musetti al Miami Open si è lasciato andare ad un'”esultanza” liberatoria. Perché il tennista francese gioca in maniera surreale, quasi senza volersi impegnare, con errori imbarazzati e poco spirito di sacrificio? Il tutto rientra in un piano ben preciso: quello di perdere per uscire prima dalla bolla.
A cura di Marco Beltrami
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Se qualcuno si fosse sintonizzato sulla sfida tra Musetti e Paire dopo l'ultimo punto giocato, probabilmente avrebbe pensato che a vincere era stato il francese, a giudicare dalla sua esultanza. E invece a trionfare nel confronto valido per il secondo turno del Miami Open è stato il giovane talento italiano che ha battuto in due set l'avversario, protagonista dell'ormai solita partita "matta". E allora perché Paire dopo aver perso ha alzato le braccia al cielo esultando? Non è la prima volta che il transalpino in questo 2021 si lascia andare ad atteggiamenti sopra le righe. Il tutto però è frutto di un "piano".

Il surreale match di Paire contro Musetti e l'esultanza dopo la sconfitta

Anche contro Lorenzo Musetti, sul cemento americano di Miami, Benoit Paire ha giocato un match a tratti surreale. Errori grossolani, sufficienza, poca voglia di "remare", e doppi falli imbarazzanti. Non è la prima volta che in questo 2021 assistiamo ad una performance così particolare dell'attuale numero 33 al mondo che con il suo modo di stare in campo ha spianato la strada all'enorme talento del giovane azzurro. Il tutto è culminato nell'atteggiamento liberatorio dopo il match point sfruttato da Musetti: braccia al cielo, come a dire "finalmente".

Perché Paire in campo gioca quasi per perdere

Una situazione che ormai non fa quasi più notizia a giudicare dai precedenti di Paire. In passato il tennista francese aveva spesso catalizzato l'attenzione per giocate a sensazione e per atteggiamenti non proprio in linea con le direttive Atp, ma adesso il tutto è diventato quasi la normalità. Dopo il ko al primo turno degli Australian Open, primo Slam stagionale, e il “calvario” della bolla prolungata, Paire aveva dichiarato: "Penso proprio che questo torneo sia una m***a. Non mi sono iscritto per stare 14 giorni chiuso in una camera d’albergo. Ora giocherò il doppio e poi andrò in giro per la città a bere qualcosa".

Sputi in campo, ostentazione dei guadagni dal tennis e discoteca

Un concetto ribadito poi in occasione del flop nel secondo turno di Buenos Aires, quando Paire ha mostrato tutto il suo repertorio in negativo. Contro Cerundolo, prima ha "gigioneggiato" in campo, poi ha litigato con l'arbitro con tanto di sputi in campo su un segno relativo ad un punto contestato, poi ha provocato l'avversario, chiudendo poi il match senza disputare l'ultimo gioco. Tutto qui? Lo show è poi proseguito sui social, dove Paire ha risposto alle tante critiche ricevute postando il dato relativo ai guadagni incassati in carriera (8.5 milioni di dollari, ovvero quasi 7 milioni di euro), con tanto di emoticon con dito medio. Come se non bastasse poi ecco il video dei festeggiamenti in discoteca: il francese e il suo compagno di doppio Arneodo scatenati e senza mascherina, con buona pace della pandemia.

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Paire gioca, perde e poi abbandona la bolla per andare in spiaggia. La spiegazione del tennista

E anche quanto visto a Miami, rientra in un vero e proprio piano che Paire sta portando avanti volontariamente. Il giocatore francese infatti, ha spiegato il tutto, dopo l'eliminazione al primo turno di Acapulco la scorsa settimana ai microfoni de L'Equipe. Al momento per lui, conta solo fare presenza in campo, per poter poi uscire dalla bolla e godersi la bella vita, come accaduto infatti negli States.

Quella contro Musetti dunque è stata un'eliminazione annunciata per Paire che non si allena (e non paga nemmeno staff tecnici e fisioterapisti): "Ad Acapulco ho perso al primo turno, è meglio, sarò in grado di uscire dalla bolla abbastanza velocemente e godermi qualche giorno prima di Miami. Spero di poter andare in spiaggia e in piscina. Il tennis non è la mia priorità in questo momento. Uscire dalla bolla è l'unico obiettivo che ho in ogni torneo. Non sono contento in campo e non tocco la racchetta tra un torneo e l'altro. Non ha senso pagare qualcuno in tour ora. Sono da solo. Non ho niente, nessun allenatore, nessun fisioterapista … non mi sto allenando. Non sono pronto per le grandi partite. Se il tennis si è trasformato in questo, questa è la vita, ma è la mia vita. Non continuerò così ancora per molto". E non mancano le polemiche tra gli addetti ai lavori, con qualcuno che chiede già provvedimenti da parte dell'Atp, per i suoi atteggiamenti in campo e fuori.

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