La storia di Tomic, l’altro lato del tennis nel giorno di Sinner: coi soldi del premio paga le spese
Mentre Jannik Sinner alzava al cielo il prestigioso trofeo degli Australian Open a Melbourne, un suo collega vinceva un titolo di caratura di notevolmente in inferiore in India, quasi nell'indifferenza generale. Stiamo parlando di Bernard Tomic, ovvero l'ex grande talento del tennis australiano che si è perso un po' per strada e che non è riuscito ad ottenere un posto nel tabellone del primo Slam stagionale.
Una situazione curiosa: mentre in patria dunque andava in scena il torneo più importante, il classe 1992 di origini croate capace di vincere 4 titoli in carriera e di diventare anche il numero 17 al mondo (oggi è 302), era costretto a scendere in campo a 9mila chilometri di distanza. Lì ha confermato il suo status di favorito imponendosi nel torneo del circuito inferiore ITF M25 di Chennai contro il padrone di casa Sasi Kumar Mukund 6-4, 7-6.
Impietoso il paragone tra la vincita in termini economici di Tomic (che è reduce dalla sconfitta con Nardi nel successivo challenger di Chennai) e quella di Sinner: il primo ha vinto 5400 dollari, più altri 100 per la sconfitta nel tabellone di doppio al primo turno e con questo è riuscito a coprire le spese per il trasporto e l'hotel, il secondo invece si è messo in tasca 3.15 milioni di dollari australiani, ovvero circa 2 milioni di euro. Una differenza imbarazzante.
Solo partecipando al primo turno degli Australian Open, Tomic avrebbe intascato 120mila dollari. Ci ha sperato fino all'ultimo il tennista che ha vinto questo trofeo a livello giovanile nel 2008, raggiungendo il 4° turno in tre occasioni. E invece non c'è stato nulla da fare con gli organizzatori che non hanno voluto concedergli la tanto attesa wild card.
Il boss dell'Australian Open Craig Tiley ha detto che Tomic non meritava un posto nella competizione: "Non è tanto una questione di relazioni, ma riguarda se se lo meritano. Le cose che consideriamo sono la forma del giocatore in arrivo, in alcuni casi c'è un fattore che guarda all'età perché vuoi dare l'opportunità a un giocatore più giovane rispetto a uno che è stato più attivo in passato".
Tomic si era un po' perso per strada, ed è così uscito di scena nelle posizioni che contano del ranking ATP scendendo vertiginosamente. Una situazione che lo ha costretto ad impegnarsi in tornei minori per recuperare posizioni. Ora sembra molto più maturo di qualche anno fa: "L'esclusione in Australia? Non puoi controllare il destino, devi imparare a rispettare la vita e le piccole cose. Se facevo le cose giuste a 20-24 anni… non ero molto professionale. Ho lavorato molto duramente, ma se avessi fatto bene alcune cose, chi lo sa".
Insomma la fotografia perfetta della differenza di guadagni tra i big del tennis, e i giocatori che hanno una classifica non da top 100, costretti a sacrifici per portare avanti la carriera.