La reazione spontanea di Federer al ritiro di Nadal: è devastato come fosse il suo primo tifoso
Rafa Nadal ha annunciato il ritiro ufficiale. A Malaga, in occasione della Final Eight di Coppa Davis, disputerà le ultime partite poi consegnerà alla storia la sua carriera e i titoli, il suo nome, i colpi leggendari, i duelli epici che hanno scandito una generazione del tennis. "Non ce la faccio più a giocare senza limitazioni", è la frase contenuta nel messaggio di addio che segna la fine di un'epoca, in cui il mondo delle racchette era terreno di caccia del talento di Manacor e di Roger Federer.
Almeno fino a quando sulla scena non ha fatto irruzione Novak Djokovic e la vita sui campi ha preso un'altra piega. Il serbo è l'ultimo rimasto di una generazione di fenomeni che di recente ha salutato anche Sir Andrew Barron Murray, pure lui icona di un'epoca, polvere di stelle. The Fab Four, per chi li ha visti e per chi non c'era sono stati qualcosa che non si può spiegare, meglio lasciare il racconto alla sequenza videoclip delle loro imprese.
Nadal ha detto basta e, quando nel corredo accessorio delle reazioni ti soffermi sulle parole dello svizzero che saluta l'amico-nemico, torna in mente una delle immagini più belle nella storia dello sport: Roger in lacrime, nel giorno più triste perché tutto è finito, stringe a sé il rivale spagnolo che siede accanto a lui e non riesce a trattenersi per l'emozione. Piangevano entrambi, si tenevano per mano in quel momento più buio. The Swiss Maestro e il Re della terra rossa erano (sono e saranno) di un altro lontanissimo pianeta.
"Che carriera, Rafa! Ho sempre sperato che questo giorno non arrivasse mai", ha scritto Federer nella dedica condivisa sui social. La sua era quella più attesa anche in virtù di quella foto potente in cui tutta quella tristezza in realtà, non è mai esistita. Spazzata via dalla spontaneità di un gesto semplice. "Grazie per i ricordi indimenticabili e per tutti i tuoi incredibili successi nel gioco che amiamo – ha aggiunto Roger -. È stato un onore assoluto".
Assieme hanno trascorso i migliori anni del loro soffio vitale sfoderando un tennis straordinario per tecnica, eleganza, tenacia, spessore umano proprio come accadde nella finale di Wimbledon del 2008, la migliore partita della storia del tennis. Assieme hanno affrontato l'uscita di scena di King Roger perché l'iberico fece il possibile per non mancare a quell'appuntamento. Fece una promessa e la mantenne: "Farò di tutto per essere lì con te" e così fu, a testimonianza del legame profondo e del rispetto reciproco che ha tenuto uniti i due giocatori nonostante la loro rivalità. Rafa e Roger, lo stesso pensiero. Lo stesso magico tennis.