La protesta di Djokovic alle Olimpiadi: “Gli orari di gioco vanno cambiati, fa troppo caldo”
Novak Djokovic, numero 1 ATP, è a Tokyo dove cerca di vincere anche l'oro olimpico, uno dei pochissimi titoli che gli manca. Il serbo sa di essere il favorito e vuole continuare a inseguire il cosiddetto ‘Golden Slam'. Il primo turno lo ha superato agevolmente il boliviano Hugo Dellien. Nel prossimo turno sfiderà il tedesco Struff. Ma dopo aver vinto nei trentaduesimi Djokovic se l'è presa con gli organizzatori che hanno deciso di far iniziare gli incontri troppo presto al mattino e le condizioni per i tennisti non sono ottimali, il caldo è tanto e l'umidità è notevolissima: "Sono le condizioni più dure in cui abbia mai giocato".
Il tennista serbo, come ha riportato anche Ubitennis.com, dopo aver sconfitto Dellien ha parlato soprattutto del calco eccessivo – 33 gradi e umidità del 90% – e ha chiesto di far iniziare gli incontri più tardi: "Credo proprio che a nessuno piaccia giocare con un caldo e un umidità del genere, è dura per tutti. Mi aspettavo che le condizioni fossero complicate, ma quando vieni qui e le provi sulla tua pelle capisci che non sei mai preparato abbastanza. Sembrava che l’aria da respirare fosse assorbita dal campo. È stata dura, anche perché giocando a quest’ora, per come è fatto lo stadio, hai metà del campo in luce e metà del campo in ombra, e quindi non è facile vedere la palla nel migliore dei modi".
Djokovic lunedì disputerà il suo match di secondo turno contro Jan Lennart Struff, incontro che è stato programmato come quarto sul campo centrale, e che dunque non inizierà prima delle ore 17 – prima scenderanno in campo Osaka-Golubic, Zverev-Galan e Sabalenka-Vekic.