La profezia di Zverev prima di Sinner-Shelton: aveva previsto esattamente cosa sarebbe successo
Alexander Zverev sfiderà Jannik Sinner in finale degli Australian Open 2025. Lo aveva previsto, basta consultare uno dei video delle sue interviste a margine dell'incontro con Novak Djokovic per comprendere perché la sua profezia si è avverata. Il tedesco aveva già tracciato il copione del duello tra l'americano e il numero uno al mondo usando un esempio molto efficace.
"Ben servirà a 240 km/h – ha spiegato durante l'intervista -. È molto giovane, ha una potenza incredibile. Ha un servizio che non si è mai visto in precedenza sia per la velocità sia per quello che riesce a fare con la pallina. Ma Jannik risponderà a quel servizio come se ti stesse venendo incontro come una farfalla". E col suo battito d'ali ha provocato l'uragano che dall'altra parte del mondo ha spazzato via l'americano: ha resistito un set, fino al tie-break dopo un avvio bruciante, poi è crollato al cospetto del campione esibitosi in perfetta forma fisica e mentale dopo le preoccupazioni per il malessere manifestato contro Rune. È solo un brutto ricordo.
Zverev sa già cosa lo aspetta. L'alto-atesino proverà a difendere il titolo di campione in carica (e a ripetersi) contro di lui che al big match ci arriva dopo la ‘resa' del tennista serbo, costretto ad abbandonare il match per infortunio muscolare e adesso accarezza perfino la possibilità che sia giunto il momento di smettere. "Penso che Jannik Sinner è stato il miglior giocatore del mondo negli ultimi 12 mesi – ha aggiunto il tedesco -. Lo dicono i fatti e non c'è dubbio perché ha vinto due Slam ed è riuscito a restare costante su un alto livello di competitività".
Zverev aveva fiutato nell'aria cosa sarebbe successo. Sinner è riuscito ancora una volta a trovare la chiave della sua prestazione: "Come sono riuscito a girare il primo parziale? Non ne ho idea, è stato un set molto duro e cruciale", ha spiegato a caldo. Chi ha visto il match s'è accorto che nonostante Shelton affondasse i colpi dall'altra parte della rete c'era un avversario che non ne ha subito l'inerzia né s'è lasciato schiacciare sulla linea di fondo, gestendo i differenti momenti dell'incontro (anche) con la forza dei nervi tranquilli. Il resto lo ha fatto il suo talento.
"In questo momento nessuno colpisce la palla meglio di Sinner – ha riconosciuto Shelton -. Colpisce in maniera pulita da entrambi i lati, con molta profondità e velocità". E non solo a giudicare dall'andamento della sfida: equilibrio nel primo set poi tutta in discesa per Jannik che ha alzato la qualità del suo tennis. E quel battito d'ali è stato percepito anche da Zverev.