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La lezione di Sinner: “Avete visto da dove vengo, un paese tra le montagne. Ma non è questo che conta”

Jannik Sinner tornato a Sesto da numero uno al mondo si è raccontato tra passato e futuro, parlando anche della difficoltà delle sue scelte: “Io sono come mi vedete, un ragazzo normale di 23 anni che gioca a tennis”.
A cura di Marco Beltrami
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Giornata dalle emozioni forti per Jannik Sinner a Sesto. Il tennista italiano nuovo numero uno al mondo è tornato nella sua città, per ricevere le meritate celebrazioni. Un'occasione anche per dare consigli ai piccoli tennisti che sognano di seguire le sue orme e regalare anche spettacolo semplicemente essendo se stesso. Tutto attraverso anche il racconto delle sue emozioni e sensazioni, con il punto sui prossimi obiettivi a partire da Wimbledon.

Le emozioni di Sinner al ritorno a Sesto, Jannik ricorda il passato

Si è detto emozionato Sinner di tornare nel posto dove ha trascorso gran parte della sua gioventù. Non è stato facile per lui andar via, per inseguire il sogno di diventare un tennista sin da ragazzino: "È stata una scelta difficile perché non ho lasciato solo la famiglia, ma anche due sport e i miei amici. Però quelli veri sono sempre rimasti nel mio cuore e lì staranno sempre e questa è la cosa più bella".

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Sinner non si sente un esempio per i più giovani

Un percorso lungo che lo ha portato sul tetto del mondo del tennis e che è tutt'altro che finito. Ecco perché Jannik Sinner non nasconde un pizzico di disagio nel sentirsi considerato un esempio da seguire soprattutto dai più giovani: "Non devo essere niente, io sono così come mi vedete: un ragazzo normale che gioca a tennis. C’è un po’ più di aspettativa quello lo so, e c’è sempre stata un po’ di pressione. È giusto averne, anche perché è una pressione molto bella. La mia carriera è appena iniziata, devo compiere 23 anni e ho raggiunto obiettivi belli, anche se quelli non smettono mai quindi sono felice di tornare in campo".

La realtà però è che sono tantissimi i giovani tennisti che si avvicinano a questo sport con il sogno di emulare le sue gesta. A loro Sinner ha solo un consiglio da dare: "È bello avere una persona davanti da seguire. Non sono importanti i risultati, ma fare una scelta nella propria vita. Sono molto giovani ma arriverà il momento anche per loro di fare una scelta e se faranno quella giusta, che ognuno sente sua, allora si è già vinto".

Come ha reagito Sinner alla sconfitta in finale del Roland Garros

E poi c'è la cultura del lavoro e del sacrificio, quello che l'ha sempre aiutato anche nei momenti difficili. Anche oggi dopo la sconfitta in finale del Roland Garros, Sinner non ha dubbi: "Mi passa più veloce se vado in campo ad allenarmi, sono fatto così risponde a Fanpage.it -. Festeggiare questa giornata mi ha aiutato e spero di aiutare il paese un pochettino e fare una cosa molto bella e positiva".

D'altronde un altro punto di forza di Sinner è la consapevolezza della necessità di non adagiarsi sugli allori perché le cose possono cambiare in fretta: "Sono sempre stato uno che prima di giudicare cerca di capire me stesso prima e poi fare un bel lavoro, perché questo non finisce e non finirà mai. So che devo ancora migliorare tante cose anche se sono in una bella posizione ora, ma può cambiare tutto in un attimo in questo sport. Sono contento di tornare ad allenarmi e speriamo di fare bei risultati in futuro".

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Sinner e l'affetto della famiglia e degli amici più cari

Tutto potendo contare sull'affetto e sul supporto delle persone giuste. In questo Jannik si è detto fortunato, perché nei momenti difficili ha sempre potuto contare sulla famiglia e non solo: "I miei genitori sono sempre stati molto lontani da tutta questa parte. Questo è molto speciale perché loro mi hanno reso un ragazzo e un figlio, questa è un po’ la mia forza. Condividere questo successo con loro mi fa molto piacere. Mi capiscono molto bene quando arrivo e poi devo subito ripartire, sanno che per loro è normale ed è molto bello. Sono sempre in contatto con loro ed è sempre molto bello vederli".

Il video di Federer, McEnroe, e degli ex numero uno del mondo per Sinner

Ecco perché quando Jannik ha visto il video delle leggende del tennis che gli hanno fatto gli auguri per il primo posto nel ranking, il pensiero è andato anche a chi lo ha sempre aiutato: "Non mi aspettavo quel video con Roger, McEnroe e tanti altri. Vedete voi oggi da dove vengo: un paese in mezzo alle montagne dove c'è più attenzione agli sport invernali. Ma si vede che non conta da dove uno viene ma di quanti sacrifici uno fa e di come gestisce la sua vita, di quali persone ha intorno. Ho sempre avuto la fortuna di avere le persone giuste al momento giusto intorno a me. Speriamo di continuare con questa fortuna".

Alle porte c'è la stagione sull'erba e Sinner è fiducioso. Molto sportivo l'azzurro, che sente la mancanza di Djokovic infortunato ("Si vede l’assenza di un giocatore di questo calibro, spero possa recuperare") ma è pronto a dare il massimo cercare di arrivare in fondo anche a Wimbledon. L'obiettivo è sempre lo stesso, ovvero quello di non avere rimpianti.

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La filosofia di Sinner, senza rimpianti

Per farlo c'è un unico modo per Sinner: "Per arrivare a qualsiasi successo devi avere delle persone intorno, è molto bello perché loro mi tirano su e io posso solo dire grazie, perché sento l’affetto da tanti anni. Nell’altro senso non finisce qua, a 23 anni la carriera speriamo che sia lunga, ci sono tanti obiettivi ancora. Comunque vada io mi alleno al 100% e la cosa più importante è di non finire la mia carriera, dicendo ho solo dato l’80%. Io voglio dare il 100% e vediamo poi cosa riesco a prendere".

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