La lezione di Gauff agli US Open: “La vera pressione è per chi non può mettere il piatto a tavola”
Cori Gauff è finalista nel singolare femminile, affronterà Aryna Sabalenka per il titolo degli Us Open. Lei 19 anni, l'avversaria 25. Lei talento pronto a esplodere, l'altra una tennista già "fatta" che su certi palcoscenici sa come stare, gestire la pressione, le emozioni, provare a non lasciarsi trasportare dall'ansia da match. Lei col soprannome che sembra uscito da un cartone animato, Coco. La bielorussa che viene raccontata come una tigre per temperamento e modo d'interpretare il suo gioco.
Eppure l'americana, che all'apparenza può sembrare sfavorita per esperienza e capacità d'auto-controllo, mostra di avere una ‘testa da vecchio su un corpo giovane'. E, per come è arrivata al big match che vale il trofeo, ha già messo in pari l'ago della bilancia quanto ad ambizioni e prospettive di successo.
Cori "Coco" colpisce (anche) per la profondità della sua riflessione, per il modo in cui replica alle domande dei giornalisti evitando ogni trabocchetto, per il sorriso che fa (e le parole che pronuncia) quando le chiedono una delle cose più scontate al mondo in un momento del genere: ovvero, se avverte la pressione delle aspettative che sono di lui, come la fa sentire e come si sente.
Negli occhi di Gauff s'accende una luce, in quell'espressione puoi leggere già la risposta che sta per dare. Calma e sangue freddo, scandisce le frasi e i concetti con sapienza da grande. Non fa voli pindarici, non cerca giustificazioni e con estrema sincerità ammette che la vera sofferenza, le difficoltà che possono metterti angoscia addosso, sono altre.
Volete sapere se mi sento sotto pressione? Per certi versi sì ma per molti altri no… ci sono cose molto più importanti – dice Gauff in conferenza stampa -. Ci sono persone che ogni giorno fanno di tutto per sfamare le famiglie, che non sanno se e quando potranno mettere un piatto a tavola, che hanno le bollette da pagare… Ecco, questa è la vera pressione. Questa è la vera difficoltà della vita reale.
Messo un punto fermo, la tennista americana rivolge lo sguardo verso se stessa e in quel solco aggiunge ancora un altro aspetto al suo ragionamento. Anche questo molto efficace.
Mi ritengo una privilegiata – ha aggiunto – perché sono pagata per fare ciò che amo e mi sostengono anche nel mio percorso. Mi sono detta: hai una vita fortunata, goditi il viaggio. So bene che ci sono tantissime persone che vorrebbero essere al mio posto. Ho una vita molto fortunata e non voglio darlo per scontato
Gauff arriva alla finalissima con Sabalenka con un personale di 16 vittorie raccolte nelle ultime 17 gare disputate. I picchi sono stati i due titoli conquistati ad agosto a Washington (WTA 500) e a Cincinnati (WTA 1000). Nel suo "viaggio di ragazza fortunata" ci sono tappe importanti che le hanno permesso di crescere: finalista all'Open di Francia 2022, ottavi di finale a Wimbledon 2019 e il terzo turno allo US Open dello stesso anno. Il resto lo scoprirà solo giocando guardando la tigre negli occhi.
