La ferocia di Sinner contro Shelton nel momento più delicato: incalza il suo angolo con una domanda
Pochi fronzoli e dritto alla meta. Jannik Sinner è sceso in campo deciso a disinnescare sin da subito Shelton. E così è stato, con il match degli ottavi di Wimbledon che si è acceso un po' solo nel terzo parziale chiusosi al tie-break. E qui è venuta fuori la ferocia agonistica del tennista numero uno al mondo, che in un momento particolare, quando la palla pesava particolarmente, ha dimostrato tutta la sua fretta di chiudere.
Sinner ad un passo dalla vittoria non vuole aspettare il challenge contro Shelton
La situazione in questione si è concretizzata sul punteggio di 7-7 nel tie-break decisivo. Con Jannik Sinner al servizio, due i possibili scenari: o set point per lo statunitense oppure match point. Il giocatore italiano ha piazzato un servizio vincente portandosi ad un punto dalla vittoria. La pallina sembrava ampiamente buona, ma Shelton ha chiamato comunque il challenge.
La richiesta di Sinner al suo angolo, incalza il team sul servizio
Mentre il giudice di sedia ufficializzava la decisione dell'americano, ecco che le telecamere hanno immortalato Sinner mentre scambiava parole con il suo angolo. Labiale inequivocabile per Jannik: "Com'era, com'era, com'era". Così il primo giocatore del ranking ATP ha incalzato il suo team nella speranza di conoscere il loro parere sulla pallina. Di fronte alle mancate risposte, Jannik ha insistito: "Era buona o no, com'era. No, com'era buona o no!".
Un po' stizzito Sinner intenzionato a sapere se la palla fosse buona, come poi confermato dal "falco". Insomma il giocatore non voleva nemmeno aspettare qualche secondo in più per la visione del replay per assicurarsi che il suo fosse un ace. Tutto mosso dalla volontà di chiudere il discorso contro Shelton più velocemente possibile anche per non sprecare ulteriori energie in vista del prosieguo del torneo. Alle porte infatti c'è anche la sfida contro Medvedev, un grande classico del tennis moderno.