La dura vita di Becker in cella: non sopporta la carne in scatola, ha chiesto biscotti e cioccolato
Boris Becker è passato da abiti firmati a una divisa, quella del carcere, molto spartana. Ha dovuto mettere da parte i gusti più ricercati in termini di vino e alimentazione, rinunciare alla pace delle residenze confortevoli e a quel cicchetto di buon, vecchio scotch che a sprecarlo finisci dritto all'inferno. E se proprio gli viene voglia di fare due tiri, deve accontentarsi di qualche sigaretta improvvisata che non ha lo stesso aroma dei cubani che ti riempiono la bocca, imponenti tra le dita.
L'ex campione di tennis, oggi 54enne, è in carcere perché deve scontare una condanna a due anni e mezzo per bancarotta fraudolenta e altri reati connessi a un brutto pasticcio di fallimento e beni misteriosamente scomparsi nel nulla mentre i creditori gli chiedevano conto di investimenti sbagliati e spese extra, abbastanza da concedersi capi d'abbigliamento di lusso e quant'altro piace all'uomo che non deve chiedere mai.
Dietro le sbarre la vita è dura, adattarsi alle ristrettezze della cella di sei metri quadrati e della routine è anche peggio. Lì non si fanno troppi complimenti e non c'è puzza sotto il naso che non sia quella del compagno di sventura oppure sia provocata dalla pulizia tutt'altro che curata degli ambienti. Piccole porzioni di cibo, privacy zero e brusio costante gli rendono la permanenza insopportabile entrano nel corredo accessorio degli orrori per l'ex stella tedesca delle racchette.
Dopo aver mangiato carne in scatola nei primi giorni e, soprattutto, insoddisfatto per le razioni modiche di pasto (o di rancio…) che gli spettano nella prigione di Wandsworth ha deciso di spendere la sua indennità settimana di 10 sterline (circa 11 euro) per farsi portare cioccolato, biscotti e banane. "Sta vivendo un momento difficile – ha rivelato al tabloid The Sun una fonte interna all'istituto di detenzione -. La cosa peggiore di tutte è il cibo. Ed è rimasto scioccato per la carenza d'igiene. Ma dovrà abituarsi". Fino a quando sarà lì, non potrà sperare in altro sempre che nelle prossime settimane non venga trasferito in un altro carcere.
Una piccola concessione, però, gli è stata fatta. A una star del suo calibro si poteva mai negare la possibilità di fare una telefonata? A Becker è stato permesso di farne una in più rispetto a quella prevista dal protocollo: l'una alla compagna, Lilian de Carvalho Monteiro, l'altra alla madre 86enne. Come sta Boris? "Bene… anche se non sta in un hotel a cinque stelle", le parole della compagna.