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Australian Open

La compagna di classe di Sinner aveva visto il futuro: gli cadde una pallina, lei se la fece firmare

Jannik Sinner era ben lontano dall’essere il campione di oggi, ma una ragazza ebbe una premonizione: “Ora mi devi fare l’autografo sulla pallina, così quando diventerai famoso io la metto in vendita su internet”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Jannik Sinner è partito come un rullo compressore all'Australian Open, dando 3-0 a entrambi i suoi avversari nei primi due turni del primo Slam stagionale: nulla hanno potuto gli olandesi van de Zandschulp e de Jong contro il 22enne campione azzurro, che appare davvero fasato e soprattutto in costante miglioramento al servizio e nel gioco al volo, frutto della volontà di salire ancora in classifica dall'attuale numero 4 al mondo e continuare a fare la storia del tennis italiano. Come peraltro aveva previsto con occhio lunghissimo una compagna di scuola dell'altoatesino, che si era fatta autografare una pallina che era caduta dallo zaino di Jannik.

Sinner è non solo un predestinato per talento, ma anche uno con applicazione e mentalità di livello top. Lo ricorda bene Raphael Mahlknecht, altro suo compagno di classe alle scuole superiori: "Jannik era bravo, molto studioso e preciso. Siamo stati quasi sempre compagni di banco negli anni in cui lui frequentava la scuola a Bolzano. Divertente e spiritoso, era uno degli animatori della classe eppure per frequentare il nostro istituto, che era a indirizzo sportivo, partiva da Sesto alle 5 del mattino perché ci volevano due ore di viaggio. Doveva cambiare due autobus e un treno, usciva col buio e tornava a casa col buio ma non l'ho mai sentito lamentarsi".

Jannik Sinner vuole arrivare in fondo all'Australian Open
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I sacrifici fatti per studiare andavano di pari passo con la dedizione di Sinner nell'apprendere: "Se era un secchione? In qualche modo sì. Quando ha iniziato ad andare a Bordighera e si assentava più spesso, era costretto a recuperare interrogazioni e verifiche al suo ritorno a scuola. Alla fine aveva fatto sempre più di quello che gli veniva chiesto e prendeva voti alti. Era già un campione".

Nei suoi ricordi affidati alla Gazzetta dello Sport, l'ex compagno di classe di Sinner racconta un aneddoto che gli è rimasto stampato nella memoria: "Una volta gli cadde una palla dallo zaino. Una compagna la prese e gli disse: ‘Ora mi devi fare l'autografo, così quando diventerai famoso io la metto in vendita su internet!'. Quella ragazza in qualche modo aveva predetto il futuro. Speriamo che abbia ancora quella pallina…".

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