Kyrgios inizia una guerra di nervi e Tsitsipas perde la testa a Wimbledon: chiesta la squalifica
Poco ci è mancato che non saltassero la rete e se le dessero di santa ragione in un match furibondo e tempestoso. Tra Kyrgios e Tsitsipas è successo di tutto: ha vinto l'australiano che ha battuto in rimonta il greco (6-7, 6-4, 6-3, 7-6) ma il risultato quasi finisce in secondo piano rispetto a quanto accaduto.
L'incontro è stato spettacolare, scoppiettante, scandito da provocazioni, urla e insulti, richiami formali da parte dei giudici, proteste (verso quelli di sedia e di linea) e minaccia di abbandonare il campo, una richiesta di squalifica, colpi proibiti, qualche altro inedito e altri ancora che sono sembrati un sberleffo all'avversario.
Il pubblico di Wimbledon non s'è annoiato affatto. Anzi, la sfida a singolar tenzone ne ha catturato gli sguardi, tenendoli incollati sul campo, nella convinzione che da un momento all'altro i due protagonisti sarebbero esplosi fino ad affrontarsi faccia a faccia. Passa Kyrgios che agli ottavi di finale incontrerà l'americano Nakashima mentre Tsitsipas torna a casa con un carico di frustrazione.
È iniziato tutto nel corso del primo set quando il tennista di Canberra ha ‘uccellato' il rivale con una mossa a sorpresa. Toccava a lui battere ma ha scelto un servizio inusuale: da sotto e tra le gambe. La traiettoria ha spiazzato il greco che, nel tentativo di affondare la giocata, ha spedito la palla in rete.
Nel cambio di campo dopo il secondo set il duello fa registrare la prima ‘scossa tellurica'. Kyrgios riporta la partita in parità (1-1) e poco dopo inizia un lungo battibecco con l'ufficiale di sedia. Il motivo? Chiedeva la squalifica del greco che aveva lanciato un palla con rabbia. Un rovescio finito fuori dal rettangolo verde col rischio di centrare (involontariamente) uno degli spettatori seduti nelle prime file degli spalti.
L'australiano perde il controllo e attacca: "Voglio parlare con il tuo supervisor e con tutti i preposti. Non ho intenzione di riprendere a giocare finché non avremo fatto chiarezza". Tsitsipas ne approfitta e va in pausa toilette.
"Basta, non può giocare ancora. La partita deve finire". Kyrgios è un fiume in piena e tracima: "Se mi fossi comportato io in questo modo, oh mio Dio…". Alludendo all'atteggiamento prevenuto nei suoi confronti.
Finita? No, il meglio o il peggio deve ancora venire. "L'avversario mi impedisce di giocare a tennis", è la replica del greco che è visibilmente scosso. Perde la testa e inizia a mirare l'avversario: vuole colpirlo a qualunque costo, anche di mandare la palla fuori. Altro episodio che testimonia quanto sia stato difficile resistere agli impulsi dell'adrenalina.
A gara conclusa, sbollita la rabbia (agonistica), sia l'uno sia l'altro si sono stretti la mano e hanno avuto accenti differenti ma senza risparmiare l'ennesima stoccata reciproca. "Ho il massimo rispetto per Tsitsipas – ha ammesso Kyrgios in conferenza stampa -. Qualunque cosa accada in campo, resta in campo… mi fanno passare per cattivo ma non lo sono".
"L'incidente della pallina è stata una reazione sbagliata – la contro replica del greco -. Ho chiesto scusa per quel gesto, non so cosa mi è passato per la testa. Non ho colpito nessuno, ha colpito il muro, grazie a Dio. Kyrgios ha atteggiamenti da bullo… forse lo era anche a scuola". Nick è caustico: "Pensi a come battermi". Gong, è finita.