Kyrgios fa un appello disperato a Nadal: “Non ritirarti”. Per anni è stato il suo grande nemico
Nick Kyrgios non ha perso tempo per dare il suo personalissimo saluto a Rafa Nadal nel giorno in cui il campionissimo spagnolo ha annunciato il ritiro dal tennis professionistico. Il tennista australiano, sempre oltre le righe in campo e fuori, è stato uno dei pochi a far perdere davvero la pazienza al mancino di Manacor, che dopo una sconfitta in quel di Acapulco decise di criticarlo apertamente.
Le parole di Kyrgios sul ritiro di Rafa Nadal
Kyrgios ha deciso (forse) di mettere da parte i dissidi del passato, prima chiedendo a Nadal di ripensare alla sua decisione: "Rafa non ritirarti, voglio giocare con te un'ultima volta". Poi condividendo un video celebrativo del 14 volte vincitore del Roland Garros, Nick gli ha dedicato un tributo: "Avevamo le nostre divergenze ma tu eri un guerriero formidabile. I migliori auguri e buona fortuna per tutto quello che verrà".
Le divergenze tra Nadal e Kyrgios, la famosa partita di Acapulco
Già, divergenze che sono esplose dopo un match ad Acapulco nel 2019. Una sfida tesissima e vinta in rimonta dall'australiano che nell'occasione sfoderò tutto il suo repertorio di tattiche per destabilizzare l'avversario. Colpi strani, ricorso al medical time-out, e tutta una serie di situazioni al limite che definirono quell'incontro come uno dei più particolari di sempre.
Il feroce botta e risposta tra Nadal e Kyrgios
Al termine Nadal non usò certo il fioretto per il suo avversario: "Ha fatto il suo show. Ha giocato bene e ha vinto. È un giocatore molto pericoloso a cui manca la continuità. Ha un talento enorme, potrebbe vincere tornei dello Slam e lottare per il numero 1 del mondo. Ma c’è un motivo se sta dove sta…. non è cattivo ma gli manca il rispetto verso il pubblico, l’avversario e sé stesso".
Parole a cui Kyrgios rispose in modo altrettanto piccato: "Siamo diversi. Non conosce il mio percorso, quello che ho affrontato, non sa niente di me. Io gioco così. Lui gioca a modo suo. È molto lento tra un punto e l’altro, e il regolamento dice che devi adeguarti al ritmo del giocatore che è alla battuta. Rafa controlla il tempo in ogni momento. Ma non voglio commentare lui, né il suo gioco. Io ho il mio, lui il suo. Abbiamo giocato bene, questo è lo sport. Non prenderò in nessun modo in considerazione questa critica".
Da allora i rapporti tra i due sono diventati caldi, fino alla rivincita arrivata a Wimbledon dove Rafa s'impose. Una sfida in cui comunque si percepiva un'evidente tensione, culminata in una pallinata rifilata proprio da Nick allo spagnolo. Un'occasione per gettare ulteriore benzina sul fuoco: " Scusarmi? Perché mai? Con tutti i soldi che ha in banca e gli Slam vinti, si potrà pur prendere una pallata". La reazione dello spagnolo molto più soft: "Non penso che Nick abbia determinati comportamenti per provocarmi. Ma certi colpi possono essere pericolosi. Non tanto per me, ma per i giudici e il pubblico. Comunque non sono arrabbiato, mi interessa solo giocare a tennis. Ho sempre detto che avrebbe il talento per vincere uno Slam, ma il talento da solo non basta".
Una partita quella che comunque lasciò il segno per Kyrgios che pagò dazio alla pressione, come rivelò poi in un documentario: "Era uno dei miei periodi più bui. Se guardate da vicino il mio braccio destro, potrete vedere i segni che mi sono fatto da solo. Stavo veramente prendendo in considerazione il suicidio. Avevo perso a Wimbledon. Mi sono svegliato e mio papà piangeva seduto sul letto. Quello è stato il campanello d’allarme. Mi sono detto, ok, non posso continuare così".