Kyrgios senza più freni, attacca anche il coach di Sinner: “È uno scherzo? Ci vogliono persone oneste”
Non passa giorno ormai che Nick Kyrgios, sempre più posseduto dal veleno dell'odio verso Jannik Sinner, non pubblichi qualcosa sui propri social per attaccare il numero uno al mondo – che finora non ha mai risposto abbassandosi agli stessi toni – con riferimento sempre alla vicenda della positività all'antidoping per quella che l'ITIA ha ritenuto essere una contaminazione involontaria da clostebol, contenuto in una pomata usata senza guanti dal fisioterapista (poi licenziato) del 23enne altoatesino. Sinner è stato completamente assolto, al netto del ricorso della WADA pendente davanti al TAS, ma per Kyrgios è colpevole a prescindere: un dopato, un imbroglione, un pessimo esempio per il tennis, e quant'altro ha detto e scritto in questi mesi, contestando i due pesi e due misure usati nei confronti del campione azzurro (neanche sospeso) nel raffronto con altri casi di doping (ovviamente diversissimi, ma questo Nick non lo dice). Adesso il 29enne tennista australiano per la prima volta tira dentro nelle sue accuse rabbiose anche il ‘super coach' di Sinner, Darren Cahill.
L'attacco durissimo di Kyrgios al coach di Sinner, Darren Cahill: "Ci vogliono persone oneste"
Un'entrata a piedi uniti sorprendente, visto che parliamo di un suo connazionale, un'istituzione in Australia, di cui è stato capitano di Coppa Davis, stimatissimo da tutti. Uno che da coach ha portato Hewitt e Agassi al numero uno prima di fare altrettanto con Sinner, assieme all'altro coach Simone Vagnozzi. Nonostante questo, Kyrgios – che finalmente sta per tornare a giocare dopo quasi due anni di stop a causa dell'operazione al polso, che aveva fatto seguito a quella al ginocchio – non ha esitato a rispondere su X al post con cui Tennis Australia, ovvero la Federtennis locale, ha premiato Cahill per la ‘coaching excellence performance' nel 2024. "Questo è uno scherzo, vero? Ci vogliono persone di classe e oneste", ha scritto Nick senza più freni verso chiunque abbia a che fare con Sinner (in passato aveva già attaccato in maniera spregevole la compagna Anna Kalinskaya).
Kyrgios a Sinner: "Sei stato testato positivo agli steroidi, gli altri no"
Il post di oggi arriva appena tre giorni dopo quello di venerdì scorso, in cui Kyrgios aveva ricordato di essere stato "finalista del Grande Slam e aver sconfitto tutti i più grandi di tutti i tempi, non mi sembra male" e di averlo fatto "senza droghe". E ancora, qualche ora prima, l'australiano aveva risposto ad un post in cui venivano riportate le parole di Sinner sulla sua difficoltà ad avvicinarsi alle persone nei mesi in cui nessuno sapeva della sua positività, prima che ad agosto 2023 venisse comunicata la sentenza di assoluzione del'ITIA nei suoi confronti.
"Sì. Sei stato testato positivo agli steroidi. È molto difficile parlare con altre persone che non lo sono", aveva scritto malevolo l'australiano. Che più che a tornare competitivo, Kyrgios sembra pensare unicamente a Sinner: un chiodo fisso, anzi un'ossessione.