Khachanov vola agli Australian Open ma c’è chiede la sua squalifica: “Servono misure drastiche”
Gli Australian Open vanno avanti e quasi tutti i giorni c'è una grossa polemica. Stavolta tocca Karen Khachanov, tennista russo che dopo essersi brillantemente qualificato per i quarti di finale ha scritto un messaggio sulla telecamera e scrivendo: "Continua a credere fino alla fine. Artsakh, resisti!", ha fatto arrabbiare l'Azerbaigian che ha chiesto una squalifica esemplare per il giocatore russo, che martedì affronterà Sebastian Korda.
Khachanov è stato bravo a sfruttare il varco lasciato libero da Rafa Nadal. Il tennista russo contro pronostico ha sconfitto Tiafoe al terzo turno e dopo aver vinto sulla telecamera aveva scritto: "Artsakh resta forte". Poi domenica scorsa ha giocato e vinto nettamente contro il nipponico Nishioka (6-0 6-0 7-6). A fine partita il russo ha preso il pennarello e ha scritto: "Continua a credere fino alla fine. Artsakh, resisti!".
Il messaggio scritto dal tennista, capace di vincere l'argento olimpico a Tokyo, è per la Repubblica del Nagorno-Karabakh – detta Artsakh – una enclave montuosa che fa parte dell'Azerbaigian ma a maggioranza armena. Il papà del tennista è armeno, Abgar Khachanov è nato a Yerevan.
Quelle immagini hanno creato discussioni ma soprattutto hanno fatto infuriare i responsabili della Federazione Tennis dell'Azerbaigian (la FTA) che ha protestato scrivendo agli organizzatori degli Australian Open e con l'ITF: "Scrivere auguri sinceri sull'obiettivo della fotocamera è una sorta di tradizione nel tennis, ma Khachanov ne ha abusato, usandolo per i suoi sporchi piani". E per questo la Federazione azera chiede una sanzione grossa e cioè una squalifica per il russo: "La FTA condanna tali incidenti, chiedendo che l'ITF punisca Khachanov e prenda misure drastiche affinché situazioni simili non si ripetano. Speriamo che questo problema trovi presto la sua soluzione oggettiva".
Khachanov nn ha mai fatto mistero del suo sostegno all'Armenia sulla questione del Nagorno-Karabakh, in passato aveva detto: "Nonostante il fatto che io sia nato in Russia, dico sempre di avere radici armene. Mi fa male nel profondo dell'anima guardare cosa sta succedendo nel Paese, che amo molto. Stanno morendo persone innocenti e persino bambini".
Il giocatore russo sta giocando un torneo fantastico e contro Korda se la gioca alla pari per l'accesso in semifinale. Di sicuro si può dire che agli Australian Open sono stati bandite le bandiere russe, che però sono apparse sugli spalti sia quando ha giocato Medvedev che Rublev, che si è lamentato durante il suo incontro con Ruusuvuori per offese ricevute da parte di spettatori che avevano invece una bandiera dell'Ucraina.