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Torneo di Wimbledon 2024 di tennis

Jannik Sinner racconta le due volte in cui ha pianto: “Significa che ci tieni”

Jannik Sinner si è aperto su due circostanze della sua vita in cui ha pianto, non è mai successo invece per motivi opposti: “Lacrime di felicità? Non le ho ancora avute”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Jannik Sinner è pronto all'esordio nel torneo di Wimbledon, dove – dopo la rapida ascesa che lo ha portato al primo posto del ranking e l'ultima vittoria sull'erba di Halle – è sicuramente tra i favoriti al successo finale. Alla vigilia dell'inizio dei Championship, il 22enne altoatesino è stato intervistato dal Times. Sinner ha raccontato di non aver mai pianto di gioia, mentre ci sono state un paio di volte in cui lo ha fatto per dare sfogo alla sofferenza. Si è trattato di due dolori sportivi infertigli dalla stessa persona, Carlos Alcaraz: "Significa che ci tieni allo sport, che vuoi raggiungere quel livello".

Jannik Sinner col trofeo vinto a Halle battendo Hurkacz in finale
Jannik Sinner col trofeo vinto a Halle battendo Hurkacz in finale

Sinner va all'intervista con Italia-Svizzera in streaming sul telefonino

Sinner si è presentato all'intervista – che si è svolta sabato pomeriggio – col telefonino in mano, mentre stava caricando un live streaming di Italia-Svizzera per darle un occhio tra una risposta e l'altra. Ma appena si è visualizzata la partita, la copertura del canale è passata a mostrare la conferenza stampa dello stesso Jannik di qualche ora prima. "Ah, eccomi qui. Anche quando guardo il calcio…", ha esclamato un po' avvilito prima di scoppiare in una risata.

Poi si è parlato della rivalità con Carlos Alcaraz, che promette di essere la copertina del tennis mondiale dei prossimi dieci anni, con tanti tornei del Grande Slam che li attendono, a cominciare proprio da questo Wimbledon. Il bilancio degli scontri diretti tra i due vede lo spagnolo – più giovane di due anni – avanti 5-4, con un paio di successi particolarmente pesanti, e molto dolorosi, per il nostro Jannik. Un quarto di finale di cinque ore e 15 minuti allo US Open nel 2022 è stato la partita dell'anno: Carlos poi vinse il torneo, il suo primo Slam. Altrettanto bella la semifinale – sempre in cinque set – giocata al Roland Garros il mese scorso: anche in questo caso Alcaraz ha vinto il match e poi il torneo.

L'abbraccio tra Sinner e Alcaraz al termine del match vinto dallo spagnolo allo US Open
L'abbraccio tra Sinner e Alcaraz al termine del match vinto dallo spagnolo allo US Open

"Lacrime di felicità? Non le ho ancora avute"

Lo spagnolo le ha descritte come "probabilmente le partite più difficili della mia breve carriera", mentre per Sinner sono state motivo di pianto lontano da occhi indiscreti: "Lacrime di felicità? Non le ho ancora avute – ha raccontato – Ho pianto dopo aver perso contro Carlos allo US Open, anche un po' al Roland Garros. Ci sono sempre momenti in cui provi emozioni che non vuoi negli spogliatoi o a volte quando sei nei mezzi di trasporto o anche nella camera d’albergo da solo. Significa che ci tieni allo sport, che vuoi raggiungere quel livello".

A Sinner era venuto il sospetto che Alcaraz potesse diventare il suo più grande rivale quando i due si sono incontrati per la prima volta nell'accademia dello spagnolo nell'aprile del 2019: "Stava già giocando a tennis meglio di me. Ricordo ancora la partita. Aveva 15 anni ed era due anni più giovane di me, il che è un'enorme differenza a quell'età, e ho pensato che fosse qualcosa di speciale. Potevi vederlo e sentirlo".

Jannik adesso è al top sotto tutti i punti di vista, non solo tecnico ma anche della fiducia e consapevolezza dei propri mezzi e del proprio status di numero uno. Grande parte della sua crescita esponenziale ce l'ha anche il suo nutrito team, in primis i due coach Vagnozzi e Cahill: "Non ci sono segreti. Penso che la combinazione li renda la migliore squadra con cui abbia mai lavorato e sono pronto a dare il 100%. C'è stato un sacco di duro lavoro dietro. Ecco perché sono qui in questo momento". Sull'erba di Londra si parte per vincere.

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