Jannik Sinner confessa il sogno che non è riuscito a realizzare: “Senza soldi cosa potevo fare?”

Il momento del grande ritorno sta per arrivare. La prossima settimana, agli Internazionali d'Italia a Roma, Jannik Sinner tornerà a giocare e lo farà nel torneo di casa. In attesa della prima sfida, che si giocherà il 9 o il 10 maggio, il numero 1 del tennis, oggetto anche di vicende relative al gossip, ha rilasciato un'intervista al TG1 nella quale non si è nascosto, ha parlato di tantissimi argomenti e ha svelato anche cosa avrebbe voluto fare se non avesse fatto il tennista.
Sinner avrebbe voluto fare il pilota di F1
Ha parlato a cuore aperto, ha risposto a una sfilza di domande, ha rivelato qual era il suo sogno da bambino. Lui che è stato un baby calciatore di alto livello e anche un baby sciatore in realtà avrebbe volentieri corso in F1, i motori sono la sua passione. Si è visto anche recentemente a un Gp, ma quell'idea l'ha messa da parte per motivi ben precisi: "Da bambino il mio sogno era quello di diventare un pilota di Formula 1, perché ho una grande passione per le macchine. Ma senza soldi cosa potevo fare?".

Per provare a diventare pilota di Formula 1 servono tanti soldi. Servono sponsor o una famiglia abbiente alle spalle. Pensando a chi corre adesso si possono fare una serie di esempi. Il papà di Lewis Hamilton per far correre all'inizio il figlio faceva tre lavori. E Lewis spesso lo ricorda. Max Verstappen invece è figlio di un ex pilota, così come Carlos Sainz. Mentre Lando Norris, così come il giovane Ollie Bearman, hanno dei genitori che erano milionari e hanno aiutato la carriera dei loro figli.
Il tennis è come il poker
Sinner rispetto a molti tennisti di livello che sfida è molto più solido mentalmente, sembra sempre calmo e tranquillo. Jannik ha detto che, ovviamente, nemmeno lui è sempre così pacato: "Mi arrabbio anche io, ma il tennis è come il poker: quando l'altro fa fatica e lo vedi ti dà la forza. Quando sono stanco o nervoso, o non sento la partita, il mio team usa dei trucchetti per farmela sentire. A volte sono nervoso, ci sono i momenti in cui le cose non vanno. Il tennis è un gioco e va giocato, se vuoi spaccare la palla non funziona".
Sinner non risponde alla domanda su chi vince lo scudetto
Jannik ha parlato della residenza a Monte Carlo, utilizzata polemicamente dai suoi detrattori, ma anche dei tre miti della generazione precedente (Djokovic, Nadal e Federer), oltre che degli obiettivi che si è prefissato per questa stagione. Ha risposto a ogni domanda tranne che una: "Hai una passione anche per il calcio. Chi vince lo Scudetto?". Sinner ci pensa su, sembra voler rispondere, poi dice: "Beh, dai è difficile, sai non voglio gufare. Vediamo". Mistero sul pensiero di Jannik su chi vincerà tra Napoli e Inter.