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Jannik Sinner confessa il sogno che non è riuscito a realizzare: “Senza soldi cosa potevo fare?”

Jannik Sinner ha sempre avuto una grande passione per lo sport. Il numero 1 del tennis da ragazzino era bravissimo anche nel calcio e nello sci, ma il suo sogno era diventare pilota di Formula 1.
A cura di Alessio Morra
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Il momento del grande ritorno sta per arrivare. La prossima settimana, agli Internazionali d'Italia a Roma, Jannik Sinner tornerà a giocare e lo farà nel torneo di casa. In attesa della prima sfida, che si giocherà il 9 o il 10 maggio, il numero 1 del tennis, oggetto anche di vicende relative al gossip, ha rilasciato un'intervista al TG1 nella quale non si è nascosto, ha parlato di tantissimi argomenti e ha svelato anche cosa avrebbe voluto fare se non avesse fatto il tennista.

Sinner avrebbe voluto fare il pilota di F1

Ha parlato a cuore aperto, ha risposto a una sfilza di domande, ha rivelato qual era il suo sogno da bambino. Lui che è stato un baby calciatore di alto livello e anche un baby sciatore in realtà avrebbe volentieri corso in F1, i motori sono la sua passione. Si è visto anche recentemente a un Gp, ma quell'idea l'ha messa da parte per motivi ben precisi: "Da bambino il mio sogno era quello di diventare un pilota di Formula 1, perché ho una grande passione per le macchine. Ma senza soldi cosa potevo fare?".

Jannik Sinner in compagnia del presidente della F1 Domenicali e del pilota Ferrari Charles Leclerc ad Abu Dhabi, in occasione del Gp (2024).
Jannik Sinner in compagnia del presidente della F1 Domenicali e del pilota Ferrari Charles Leclerc ad Abu Dhabi, in occasione del Gp (2024).

Per provare a diventare pilota di Formula 1 servono tanti soldi. Servono sponsor o una famiglia abbiente alle spalle. Pensando a chi corre adesso si possono fare una serie di esempi. Il papà di Lewis Hamilton per far correre all'inizio il figlio faceva tre lavori. E Lewis spesso lo ricorda. Max Verstappen invece è figlio di un ex pilota, così come Carlos Sainz. Mentre Lando Norris, così come il giovane Ollie Bearman, hanno dei genitori che erano milionari e hanno aiutato la carriera dei loro figli.

Il tennis è come il poker

Sinner rispetto a molti tennisti di livello che sfida è molto più solido mentalmente, sembra sempre calmo e tranquillo. Jannik ha detto che, ovviamente, nemmeno lui è sempre così pacato: "Mi arrabbio anche io, ma il tennis è come il poker: quando l'altro fa fatica e lo vedi ti dà la forza. Quando sono stanco o nervoso, o non sento la partita, il mio team usa dei trucchetti per farmela sentire. A volte sono nervoso, ci sono i momenti in cui le cose non vanno. Il tennis è un gioco e va giocato, se vuoi spaccare la palla non funziona".

Sinner non risponde alla domanda su chi vince lo scudetto

Jannik ha parlato della residenza a Monte Carlo, utilizzata polemicamente dai suoi detrattori, ma anche dei tre miti della generazione precedente (Djokovic, Nadal e Federer), oltre che degli obiettivi che si è prefissato per questa stagione. Ha risposto a ogni domanda tranne che una: "Hai una passione anche per il calcio. Chi vince lo Scudetto?". Sinner ci pensa su, sembra voler rispondere, poi dice: "Beh, dai è difficile, sai non voglio gufare. Vediamo". Mistero sul pensiero di Jannik su chi vincerà tra Napoli e Inter.

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