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Il tennis fa la rivoluzione, negli Slam si giocherà sempre il super tie-break nel quinto set

Dal prossimo Roland Garros in ogni torneo del Grande Slam sul 6-6 del 5° set si giocherà sempre un super tie-break a 10, niente più i long set, finisce un’epoca.
A cura di Alessio Morra
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Niente più partite infinite, con risultati mitici come il 9-7 al quinto set della finale Nadal-Federer di Wimbledon 2008 o il 13-12 di Djokovic a Federer, della finale londinese del 2019. Ma nemmeno più sfide come quella tra Becker e Camporese degli Australian Open 1991, finita 14-12 al quinto per il tedesco. Dal prossimo Roland Garros in ogni prova del Grande Slam sul 6-6 del quinto set si giocherà un super tie-break che decreterà il vincitore. Per il tennis è una vera e propria rivoluzione, lo è per gli appassionati, ma lo è anche a livello Slam perché per la prima volta c'è uniformità.

Per anni non c'è stata uniformità tra le quattro prove dello Slam. Con gli US Open che da decenni hanno adottato il tie-break classico in caso di 6-6 al quinto. In effetti non c'è niente di più spettacolare, è come quando si decide una sfida ai calci di rigore. Mentre gli altri tre tornei hanno tenuto il long-set. Gli Australian Open un paio d'anni fa hanno cambiato e hanno fissato un super tie-break sul 6-6, lo vince chi arriva per primo a 10 punti. A Wimbledon invece dopo la maratona Anderson-Isner del 2018 hanno deciso di inserire sì il super tie-break al quinto ma sul 12 pari. Mentre al Roland Garros, considerando anche la minore incidenza del servizio sulla terra rossa, non hanno voluto modificare nulla.

Ma ora si cambia. L'annuncio è stato dato congiunto dalle quattro prove dello Slam, che inizieranno una sperimentazione dal Roland Garros, come ha detto Amelie Mauresmo, ex campionessa Slam direttrice del torneo parigino: "Abbiamo tenuto conto anche della salute dei giocatori perché abbiamo visto che nel corso di un torneo del Grande Slam, quando si arriva a chiudere sul 13-11 o 16-14 al quinto il torneo è in gran parte compromesso. L'idea è anche quella di dare più soddisfazioni ai tifosi che amano questo momento decisivo ed emozionante di fine partita. A livello di programmazione dà più visibilità, in particolare per la televisione, anche se nel complesso c'è stata solo una minima percentuale di partite interessate".

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