Il team di Sabalenka in panchina con degli scacciamosche a Madrid: è un messaggio per Aryna

Chissà cosa ha pensato Aryna Sabalenka quando ha guardato verso il suo angolo al termine del match vinto a Madrid contro Stearns. La tennista numero uno al mondo, ha trovato tutti i componenti del suo team muniti di un curioso oggetto colorato. Di cosa si trattava? Di scacciamosche. Qual è il motivo di questa scelta bizzarra? In realtà si è trattata di una velata lezione, con il sorriso, ad Aryna Sabalenka a sottolineare quanto accaduto nella partita precedente.
Sabalenka e l'allenatore, il siparietto a Madrid
Aryna ha fatto meno fatica oggi contro l’americana, negli ottavi di finale, piuttosto che nel turno precedente contro Mertens. La belga era riuscita a strappare un set alla prima giocatrice del ranking mettendole pressione. In quell’occasione dopo il parziale perso, Sabalenka aveva fatto ricorso al toilet break anche per riorganizzare le idee. Al momento del ritorno in campo le telecamere avevano immortalato il momento del confronto con il suo team.
Il coach le ha dato delle indicazioni per cercare di dare la svolta all'incontro ottenendo però una risposta inaspettata. Molto nervosa la giocatrice che con una mano ha fatto un cenno, come se volesse allontanare qualcosa, dimostrando di non gradire i consigli del suo team. Un atteggiamento preso con il sorriso dall'allenatore che ha ribattuto: "Ci sono delle mosche che volano?" per prendere in giro la gestualità della tennista bielorussa. La cosa ovviamente è finita lì, anche perché poi Sabalenka ha portato a casa la vittoria.
Perché il team di Sabalenka ha tirato fuori degli scacciamosche a Madrid
Tutto il team però non ha dimenticato e si è fatto trovare pronto per il match con Stearns. Tutti i componenti della squadra hanno portato in panchina degli scacciamosche, ovvero le palette utilizzare per scacciare gli insetti. Gli stessi sono stati fatti sventolare dopo la vittoria, ben in vista per Aryna. Un'iniziativa per scherzare con lei, ma anche per mandarle un messaggio ironico sull'importanza di ascoltare il suo angolo.