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Australian Open

Il russo Rublev non fa togliere la bandiera ucraina, ma la situazione degenera: cacciati in tre

Agli Australian Open situazione curiosa in occasione del match di Rublev che non si è mostrato infastidito dalla presenza di una bandiera ucraina, ma da quanto accaduto dopo. Fitto conciliabolo con l’arbitro.
A cura di Marco Beltrami
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Andrey Rublev ha dovuto faticare e non poco per avere la meglio del finlandese Ruusuvuori nel secondo turno degli Australian Open. Il tennista russo, testa di serie numero 5, si è imposto in quattro set guadagnandosi dunque il pass per il prossimo match contro il britannico Evans. Oltre all’avversario, a mettere a dura prova Rublev sono stati anche alcuni tifosi ucraini che sugli spalti si sono fatti sentire, con il giocatore che è stato costretto a ricorrere al giudice di sedia.

Il giocatore numero 6 della classifica ATP in realtà è uno dei pochi ad essersi esposto in passato con inviti a deporre le armi. Il russo che come tutti i suoi connazionali e i tennisti bielorussi, è stato escluso da Wimbledon 2022 per l'invasione da parte della Russia all'Ucraina che ha dato il la alla guerra ancora incorso, in più di un'occasione ha dimostrato grande sensibilità. Memorabili le sue dediche sulle telecamere con le scritte "no war please", con l'obiettivo di lanciare un messaggio di pace. Bocciata anche la sua proposta di far giocare il doppio misto insieme ad atleti ucraini e russi.

I tifosi ucraini mostrano la bandiera al russo Rublev
I tifosi ucraini mostrano la bandiera al russo Rublev

Alcuni spettatori ucraini però hanno deciso di assistere alla sfida tra Rublev e Ruusuvuori ostentando una bandiera ucraina, proprio a ridosso del campo, nelle vicinanze dei cartelloni pubblicitari. Il giocatore russo ad un certo punto dell'incontro ha deciso di avvicinarsi al giudice di sedia, per far notare la situazione. In realtà Rublev non è sembrato infastidito dal vessillo con i colori gialloblu, ma da quello che i tifosi stavano dicendo. Infatti ha spiegato all'ufficiale "Non ho problemi con la bandiera, può restare", poi ha chiarito "Non m'interessa la bandiera, ma non devono insultarmi".

Dopo l'incontro in sala stampa Rublev ha spiegato poi quanto accaduto, sottolineando il fatto di aver sentito cose molto pesanti: "Ho detto subito all'arbitro, non si tratta della bandiera, possono mettere la bandiera che vogliono, capisco perfettamente la situazione. Mi sono lamentato perché hanno iniziato a dirmi parolacce e cose brutte, quindi ho chiesto all'arbitro di dirgli per favore di non dirmi di tutto al cambio di campo". Un portavoce di Tennis Australia, ha poi sottolineato che i tre tifosi hanno ricevuto un avvertimento per quanto fatto, e se ne sono andati poco dopo.

Non è la prima volta che succedono "incidenti" di questo tipo agli Australian Open 2023. Alcuni tifosi per esempio hanno mostrato una bandiera russa durante il match tra l'ucraina Kateryna Baindl e la russa Kamilla Rakhimova, con i sostenitori della prima che hanno parlato di "atteggiamento di scherno". Inoltre la giovane stella ucraina Marta Kostyuk ha detto che non stringerà la mano ai giocatori russi o bielorussi agli Australian Open se non si opporranno abbastanza fermamente all'invasione in corso.

Per quanto riguarda Rublev, la sua giornata particolare è proseguita anche con un battibecco con l'arbitro. Questa volta, tutto è stato incentrato su alcune parole in russo urlate da lui in occasione di un momento di frustrazione. L'ufficiale ha ammonito il giocatore con il warning facendolo trasalire, quest'ultimo ha iniziato a litigare: "Vieni dalla Russia? Parli russo?" e a quel punto non sono mancati anche insulti in inglese, questa volta comprensibili da tutti.

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