Il pianto nascosto di Djokovic a Wimbledon, ricaccia indietro le lacrime: dentro c’è la sua storia
Alla fine a Wimbledon ha vinto il più forte, Novak Djokovic che è riuscito a cogliere l'ultima occasione Slam della stagione visto che non potrà volare negli Stati Uniti per lo Us Open perché non è vaccinato, accorciando le distanze in classifica generale da Rafa Nadal. Ma soprattutto ha vinto colui che sull'erba inglese di Wimbledon ha saputo mostrare il lato del campione (4° successo di fila, 7° in carriera) accompagnandolo a quello estremamente umano, che Nole ha mostrato senza timori, subito dopo la vittoria.
Una finale che ha avuto tutti gli ingredienti che ci si aspettava, con l'australiano ribelle Kyrgios che prova a sorprendere Djokovic, strappandogli il primo set. Poi, la camminata verso il trono da parte di Nole con l'australiano che prova a scacciare i suoi demoni, senza riuscirci, nel quarto (e ultimo) set. Davanti ai futuri regnanti Kate e William e al principino George, Re Nole non ha più perso un colpo, conquistando il quarto Wimbledon di fila, con 29 partite consecutive vinte. Un'impresa che ha visto Djokovic esultare in campo ma anche emozionarsi poco dopo aver metabolizzato quanto fatto. Poco prima della cerimonia di premiazione e delle dichiarazioni di rito, anche il glaciale serbo si è sciolto.
Seduto a bordo campo, Djokovic ha trattenuto a stento le lacrime, avvolgendosi il volto in un asciugamano che però ha mal celato il turbinio di sentimenti che hanno inondato i pensieri dell'ex n.1 Atp, ancora una volta Re a Wimbledon: "Ho perso le parole di cosa significhi per me questo torneo", dirà poco dopo ai microfoni, davanti al pubblico dell'All England Club, dando voce alle sue emozioni.
"Amo questo posto e il mio amore lo sento ricambiato, perché è il torneo che mi ha ispirato a iniziare a giocare e sarà sempre speciale nel mio cuore". Un cuore che batte in modo speciale per Wimbledon fin da piccolo: "Quando ero piccolo, avrò avuto quattro o cinque anni, ed ero sulle montagne serbe con la mia famiglia, dove i miei genitori avevano un ristorante, ho visto per la prima volta Pete Sampras giocare e vincere il suo primo Wimbledon. Da quel giorno volevo venire qui, giocare e vincere anch'io: è stato il mio sogno da bambino".
Un sogno che Djokovic ha ripetuto per ben sette volte in carriera e che dal 2017 continua a rivivere puntualmente, avendo trionfato nelle ultime quattro edizioni: "Dopo che ho visto Pete vincere ho chiesto ai miei genitori di comprarmi una racchetta, avevo nella mente solo un'immagine precisa, l'erba di Wimbledon" ha continuato a raccontare, ringraziando per quella magia che ancora una volta si è avverata. "Ogni volta diventa sempre più speciale. Sono grato a tutti"