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Il gesto provocatorio di Medvedev spiega cosa è diventato Sinner: lo ha portato all’esasperazione

Durante la finale dell’ATP 500 di Vienna Jannik Sinner ha mostrato tutta la sua grandezza battendo il numero 3 del mondo Daniil Medvedev sul suo terreno di gioco preferito nonostante le provocazioni del russo che ha tentato più volte di innervosire il tennista italiano.
A cura di Michele Mazzeo
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Jannik Sinner è a tutti gli effetti uno dei migliori tennisti al mondo. E se la classifica, nella quale si è issato fino al quarto posto, già lo faceva presupporre, il torneo ATP 500 di Vienna vinto battendo in finale l'ex numero uno al mondo Daniil Medvedev (che aveva già battuto tre settimane prima in finale a Pechino) lo ha certificato. Sia per il modo in cui si è imposto contro il russo che lo precede nel ranking sia per il comportamento di quest'ultimo durante il match che forse, più delle altre cose, spiega quanto sia complicato per chiunque sfidare l'altoatesino.

Il 22enne di Sesto Pusteria nella finale sul centrale dell'impianto viennese, in quella che per livello di gioco espresso è probabilmente la miglior partita disputata in carriera, ha infatti battuto Medvedev sul suo terreno uscendo cioè alla distanza e tenendo fisicamente per tutti e tre i set mostrando una continuità di rendimento per tutte le oltre tre ore di gioco. Ma a mostrare quanto il fortissimo tennista russo abbia sofferto la solidità dell'italiano sono le provocazioni a cui si è lasciato andare, segno evidente che, vedendosi sopraffatto sul piano del gioco, ha provato ad innervosire l'avversario toccandosi più volte le gambe e facendo smorfie di dolore (imitando ciò che Sinner ha fatto diverse volte nel corso della sua carriera).

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Provocazioni che però non hanno intaccato in alcun modo Jannik Sinner che ha continuato a martellare vincendo anche game che sembravano non finire mai (come il quarto game del terzo set durato quasi 20 minuti in cui ha strappato il servizio all'avversario alla nona palla break) e involandosi verso una vittoria andata alla fine a quello che, tra i due, al momento, contrariamente a quanto dice la classifica, è il migliore dei due. E le parole post-match dei due protagonisti sembra certificare proprio ciò. "È stata una lotta fisica e mentale. Ho giocato bene nel primo set, sono riuscito a rientrare quando lui era avanti di un break. Nel secondo set lui ha cercato di allungare gli scambi e ha avuto la meglio, nel terzo ho avuto tante palle break e sono riuscito a sfruttarle. Sono contento di come ho gestito il match. Questa partita è tra le cinque più belle della mia carriera. Giocare finali è speciale, soprattutto contro Daniil con cui ho perso tante volte" ha infatti commentato il tennista azzurro dopo essersi assicurato il 10° titolo ATP della sua carriera, il 4° di questo 2023 nel quale si è issato nel gotha del tennis mondiale.

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E anche lo stesso Medvedev ha ammesso di essere stato sorpreso dalla forza mentale di Sinner: "Congratulazioni, Jannik, è stata una partita dura. Ad un certo punto pensavo di poterti gestire, ma in realtà non sono riuscito a farlo. Spero che potremo giocare più finali, anche in questa stagione. Congratulazioni, hai giocato in modo incredibile, finendo l'anno alla grande insieme alla tua squadra. Sono deluso perché non ho vinto, ma la partita è stata molto bella" ha difatti chiosato il russo rendendo onore all'avversario che, come a Pechino, anche nella finale dell'ATP di Vienna si è dimostrato in grado di batterlo su quello che è il suo terreno di caccia preferito.

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