video suggerito
video suggerito
Australian Open

Il disco verde di Djokovic, cos’è e a cosa serve: “Il segreto è in questo schema”

Il nuovo dispositivo mostrato dal campione serbo ha proprietà benefiche legate a una campo elettromagnetico. È l’ultimo ritrovato tecnologico a cui fa ricorso per superare fastidi collaterali provocati da stress e nervosismo.
A cura di Maurizio De Santis
9 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Un disco verde che ha le dimensioni di un sottopiatto e potenzialità terapeutiche particolari grazie a un campo elettromagnetico che alimenta intorno a sé. Novak Djokovic lo tira fuori e lo mostra sorridente. "Ne ho abbastanza e li porto ovunque", ma a cosa serve? Sembra un enorme zampirone (considerato il labirinto di forme sulla superficie), altro non è che l'ultimo ritrovato tecnologico a cui il campione serbo fa ricorso per superare fastidi collaterali provocati da stress e nervosismo quali il mal di stomaco oppure altri tipi d'infiammazione.

Come funziona? In maniera molto semplice: lo si applica sulla parte del corpo che duole o arreca fastidio e non bisogna fare altro che attendere. Passerà tutto. Il campione di tennis balcanico lo ritiene provvidenziale, è stato un ingegnere suo connazionale a realizzare quel supporto.

"Il segreto è in questo schema – dice il giocatore serbo a GQ, facendo riferimento alla trama di linee curve che si articolano seguendo la circonferenza di quella sfera piatta -. A contatto con la parte del corpo dove lo si posiziona il disco crea calore, una sensazione che, almeno per quanto mi riguarda, mi aiuta a superare il mal di stomaco che mi viene spesso quando sono nervoso oppure sento la pressione di una partita o ancora se non digerisco bene".

Immagine

Venti minuti, una mezzora al massimo, sono sufficienti perché il disco abbia efficacia: migliora le funzioni metaboliche e attenua le irritazioni. Nole spiega che uso ne fa: "Lo tengo sulla testa o da qualche altra parte quando viaggio in aereo" e ne serba sempre una scorta alla portata.

Al Roland Garros di due anni fa Novak Dojokovic attirò l'attenzione su di sé perché aveva uno strano dispositivo attaccato allo sterno con un po' di scotch. Lui scherzò dicendo di sentirsi un po' come Iron Man poi svelò che quel prodotto della nano tecnologia, del diametro di un'unghia, era un supporto fornitogli dallo staff: un Q Magnete che, grazie all'emissione di campi magnetici, ha effetti benefici sul corpo.

Immagine

Ecco perché non stupisce che adesso sfoderi quel disco verde, rientra in una concezione della cura di sé non convenzionale. L'albero "fortunato" che visita ogni anno prima degli Australian Open pure rientra nel corredo accessorio della percezione misteriosa che ha di sé il campione balcanico. Qualche anno fa, infatti, stupì i suoi tifosi parlando di "tunnel energetici" e delle proprietà particolarmente positive delle cosiddette Piramidi del Sole (la forma di alcune colline richiama quella iconica delle opere egiziane).

Immagine

Cosa sono? Si tratta di un'antichissima rete di costruzioni che si trovano nella Valle di Visoko, 30 chilometri a nord-ovest di Sarajevo (in Bosnia). "Il paradiso in terra è qui", raccontò all'epoca confermando da un lato la grande fiducia che nutre nei confronti di percorsi scientifici innovativi e dall'altro lo scetticismo nei confronti di preparati come i vaccini. Una posizione che lo vide tagliato fuori dagli Australian Open durante la pandemia da Covid. Lunedì il debutto a Melbourne, provando a riprendersi tutto in questi scampoli di carriera.

9 CONDIVISIONI
311 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views