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Il disastro delle WTA Finals, campi imbarazzanti su un ex resort di lusso: le tenniste si ribellano

La numero uno al mondo Sabalenka si è indignata pubblicamente per le condizioni di gioco delle prestigiose WTA Finals a Cancun in Messico.
A cura di Marco Beltrami
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Le WTA Finals dovrebbero essere l'evento che chiude nel migliore dei mondi la stagione del tennis femminile. Un torneo che vede impegnate le migliori 8 tenniste del mondo, e che dovrebbe essere uno spettacolo assoluto. E invece l'edizione 2023 che si sta tenendo in Messico, a Cancun, non è iniziata proprio sotto i migliori auspici. Il motivo? Le condizioni della struttura, dei campi e l'organizzazione che per ora non sembra all'altezza della situazione che ha spinto anche la numero 1 del mondo Sabalenka a sfogarsi pubblicamente.

Insomma le campionesse della racchetta hanno trovato una brutta sorpresa ad attenderle. Sabalenka, Światek, Rybakina, Jabeur, Gauss, Pegula, Sakkari e Vondrousova a quanto pare hanno capito sin da subito di dover fare i conti con diverse difficoltà. In pratica lo stadio che ospita le Finals quando sono arrivate tutte le protagoniste era un cantiere a cielo aperto, stando a quanto confermato dal Guardian. E in alcuni casi la superficie dei campi in cemento è stata posata in extremis. Questo per non parlare dei campi di allenamento piccoli, e quasi improvvisati con tribune tutt'altro che accoglienti. Molte giocatrici sono state costrette anche ad allenarsi insieme e tardivamente

Tutto questo perché la sede è in realtà una struttura temporanea eretta in breve tempo sul terreno di un resort alberghiero di lusso e, con dispiacere dei giocatori, non è stata ufficialmente resa disponibile al 100% fino al giorno prima dell'inizio del gioco, sabato mattina. Ons Jabeur si era lamentata di questa situazione dichiarando: "Non sono molto contento che questo sia il primo giorno in cui andiamo allo stadio. Questo è un evento davvero grande. Saremmo dovute essere pronte e scendere in campo. Si spera che questo non accada mai, mai più".

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Una gestione dunque disastrosa che arriva al termine di un'annata in cui non sono mancate le critiche alla WTA. Ma come è stato possibile arrivare a questo punto? Perché affidare tutto ad un'organizzazione rivelatasi non all'altezza della situazione? Il problema è legato alla cancellazione della possibilità post-Covid di far disputare le Finals a Shenzen in Cina. Da allora le WTA Finals sono volate di città in città: prima Guadalajara 2021 e poi l'anno scorso Dallas-Fort Worth decisa solo a settembre.  La storia si è ripetuta quest'anno poiché il tour non è riuscito a definire la location fino all'ultimo minuto. Scelta Cancun con buona pace di Arabia e Repubblica Ceca.

Risultato finora disastroso, come confermato in un lungo sfogo social da Sabalenka, la numero 1 al mondo che ah esordito battendo agevolmente Sakkari. La bielorussa non è stata tenera e ha tirato in ballo la Women's Tennis Association: "Sono molto deluso dalla WTA e dall'esperienza vissuta finora alle WTA Finals. Questo non è il livello di organizzazione che ci aspettiamo. A dire il vero, non mi sento sicura a muovermi su questo campo per la maggior parte del tempo. Il rimbalzo non è affatto costante e fino a ieri non abbiamo potuto allenarci per la prima volta su questo campo. Per me non è accettabile con così tanto in gioco. Come ho detto stasera nella mia conferenza stampa, come giocatore sento davvero una mancanza di rispetto da parte della WTA. Penso che la maggior parte di noi si senta così".

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