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Il Coronavirus minaccia il tennis: a rischio Roland Garros, Wimbledon e Roma

A causa del Coronavirus, che sta spaventando e mettendo in ginocchio l’Europa, gli eventi storici di Parigi, Londra e Roma potrebbero essere annullati. Per il mondo del tennis sarebbe un duro colpo, dopo quello accusato pochi giorni fa con la cancellazione dell’appuntamento californiano di Indians Wells.
A cura di Alberto Pucci
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Con Francia e Inghilterra colpite dall'emergenza Coronavirus, anche due dei più grandi e storici tornei di tennis rischiano di essere cancellati. Dopo il calcio, che sta andando incontro al clamoroso rinvio degli Europei della prossima estate, anche il mondo della racchetta rischia dunque di perdere gli eventi del Roland Garros e di Wimbledon. Sarà infatti molto difficile vedere in azione Djokovic, Nadal e Federer sulla terra rossa di Parigi, come ha confermato lo stesso direttore del torneo, Guy Forget. "Penso che in questo momento la priorità debba essere la salute degli spettatori e dei giocatori. Valuteremo tutte le possibilità, ma l'ultima decisione spetterà al governo".

Oltre agli Open di Francia, in agenda dal 24 maggio al 7 giugno, è a rischio cancellazione anche il torneo di Wimbledon: uno degli eventi più antichi del mondo del tennis in programma dal 29 giugno al 12 luglio. "Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorità – ha fatto sapere la portavoce dell'All England Lawn Tennis Club, Eloise Tyson – I preparativi per organizzare il torneo anche quest'anno proseguono. Ma dobbiamo agire con responsabilità, nell'interesse di tutta la società. Se il governo ci chiederà di cancellare questa edizione, la nostra assicurazione ci garantirà di poter rimborsare i titolari dei biglietti e dei pacchetti di hospitality".

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Gli Internazionali d'Italia a rischio

A pochi giorni dalla decisione di annullare Indian Wells, e con l'appuntamento di Madrid anche lui in bilico, sembra infine utopistico pensare al regolare svolgimento degli Open d'Italia al Foro Italico di Roma. La 77esima edizione degli Internazionali (in programma dal 4 al 17 maggio) è appesa ad un filo e si aspetta soltanto la decisione definitiva dell'ATP. "Serve un atto responsabile e necessario in questo momento per proteggere la salute di giocatori, staff e pubblico in questo periodo in cui il mondo sta lottando con questa pandemia", ha spiegato il presidente Andrea Gaudenzi.

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