Il coronavirus ferma Wimbledon: scatta la mega polizza da 100 milioni di euro
Un mega indennizzo. Così, Wimbledon riuscirà a meglio sopportare la storica sospensione del torneo dopo la decisione di non fare scendere sull'erba inglese gli atleti per la pandemia in atto di Covid-19. Una decisione che ha sorpreso e scosso il mondo della racchetta: è la prima volta (al netto dei conflitti bellici) che accade per il torneo più antico e prestigioso del tennis mondiale. Eppure, l'All England Lawn Tennis Club che gestisce l'organizzazione dell'evento potrà comunque festeggiare: è prevista una assicurazione per un totale di oltre 100 milioni di euro. Wimbledon attualmente è l'unico Slam ad avere una polizza di questo genere.
La notizia è trapelata in queste ore ed è stata confermata da più fonti. E' merito di una assicurazione che l'organizzazione aveva sottoscritto in tempi non sospetti e che risale al 2003. Una eventualità considerata assurda e improbabile ma che 17 anni più tardi si è verificata contro ogni pronostico. La lungimiranza dell'All England Club, adesso, permetterà di avere comunque un'entrata importante, in attesa di riprogrammare il torneo per l'anno prossimo.
La polizza sottoscritta ai tempi della Sars
La mega polizza assicurativa è frutto di una scelta oculata da parte degli organizzatori che a inizio degli anni 2000, di fronte ad un'altra epidemia, la Sars, aveva deciso di sottoscrivere. In caso di sospensione del torneo per motivazioni che non ricadano sull'organizzazione, sarebbe scattato il premio a tre cifre in milioni di euro grazie ad una precisa clausola inserita sul tema delle ‘pandemie virali‘. Con l'evoluzione del contagio da Covid-19 e le conseguenti estreme misure sanitarie imposte dai governi, oggi, Wimbledon può incassare la cifra.
La nota ufficiale della sospensione dell'edizione 2020
Wimbledon 2020 era in agenda tra il 29 giugno e il 19 luglio ed è stata subito cancellata anche l'idea di un posticipo del torneo. Le condizioni climatiche, infatti, avrebbero alterato la superficie in erba per le temperature troppo alte e umide. La ufficialità della sospensione dell'edizione 2020 è arrivata direttamente da Ian Gewitt, presidente dell'Aeltc.