Il CIO ha rivisto Peng Shuai, fissato un incontro: “Usiamo la diplomazia silenziosa”
Dopo il boicottaggio della WTA, che ha deciso di non disputare tornei in Cina nel 2022, il CIO ha pubblicato una nota ufficiale sul caso di Peng Shaui e ha fatto sapere di aver nuovamente parlato con la giocatrice con una videochiamata. Da più parti del mondo si teme per le sorti della tennista che circa un mese fa aveva accusato di abusi sessuali l'ex vice premier cinese Zhang Gaoli: "Condividiamo la stessa preoccupazione di molte altre persone per il benessere e la sicurezza di Peng Shuai, ma proprio ieri un membro del Cio ha tenuto una videochiamata con lei".
La decisione della WTA, l'organo che gestisce il circuito professionistico del tennis femminile, di boicottare la Cina nel 2022 è stata applaudita da moltissimi tennisti (compreso Djokovic) e da tanti sportivi in generale. E contestualmente è stato criticato il CIO che, dopo una videochiamata della Peng Shuai con il presidente Bach, non ha più preso parola sulla questione. Ma adesso lo scenario cambia nuovamente e il Comitato Olimpico Internazionale, che ha cercato di rassicurare sulle condizioni della giocatrice con questo lungo comunicato, in cui si fa parola di un altro contatto diretto con la tennista: "Condividiamo la stessa preoccupazione di molte altre persone e organizzazioni per il benessere e la sicurezza di Peng Shuai. Per questo, proprio ieri, un membro del team del Cio ha tenuto un'altra videochiamata con lei. Le abbiamo offerto un ampio supporto, resteremo in contatto con lei e abbiamo già concordato un incontro personale a gennaio. Ci sono diversi modi per raggiungere il suo benessere e la sua sicurezza".
Il CIO inoltre, rispondendo nemmeno in modo tanto velato a chi l'aveva criticato, specifica che sta attuando una strategia differente, utilizzando la cosiddetta ‘diplomazia silenziosa' e resta in contatto diretta con Peng Shuai, che il prossimo gennaio incontrerà il presidente del CIO Bach, che volerà in Cina per le Olimpiadi Invernali che si terranno a Pechino: "Abbiamo adottato un approccio molto umano e centrato sulla persona alla sua situazione. Poiché è tre volte olimpionica, il CIO sta affrontando queste preoccupazioni direttamente con le organizzazioni sportive cinesi. Utilizziamo la “diplomazia silenziosa” che, date le circostanze e in base all'esperienza dei governi e di altre organizzazioni, è indicata come il modo più promettente per procedere efficacemente in tali questioni umanitarie. Gli sforzi del Cio hanno portato a una videoconferenza di mezz'ora con Peng Shuai il 21 novembre, durante la quale ha spiegato la sua situazione e sembrava essere al sicuro e in salute, data la difficile situazione in cui si trova. Ciò è stato riconfermato nella chiamata di ieri. Il nostro approccio umano e centrato sulla persona significa che continuiamo a preoccuparci per la sua situazione personale e continueremo a sostenerla".