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ATP Finals Torino 2024: news sul torneo di tennis

Il 7° trionfo di Djokovic alle ATP Finals davanti a due spettatori speciali: “I miei piccoli angeli”

Novak Djokovic ha conquistato ancora una volta le ATP Finals, battendo Jannik Sinner con una finale perfetta. Poi, l’urlo liberatorio verso il pubblico, l’esultanza con il proprio team e l’abbraccio più sentito ed emozionante con i due piccoli figli.
A cura di Alessio Pediglieri
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Novak Djokovic è riuscito a spingersi laddove nessuno prima di lui aveva osato alle ATP Finals, il torneo dei Maestri dove solo i migliori si sfidano per la vittoria: così, per la 7a volta in carriera ha alzato al cielo il trofeo, conquistato in questa edizione a Torino, battendo il beniamino di casa Jannik Sinner. Elogiato pubblicamente da Nole a fine match, in cui non ha dimenticato anche i suoi piccoli spettatori speciali che lo hanno seguito dal vivo negli ultimi giorni del torneo.

Immenso e irraggiungibile: sul veloce di Torino ancora una volta Djokovic ha dettato la propria legge riuscendo a battere Sinner in una finale che è riuscito sempre a comandare e gestire alla perfezione. Due set in cui non è mai stato messo in difficoltà, anzi: ha costretto Sinner a giocare sulla difensiva, senza mai farlo entrare realmente in partita. Una prova di forza, qualità e di maturità ulteriore, confermata dalle parole di Nole a fine gara: "Sono orgoglioso di questi ultimi due giorni perché Sinner e Alcaraz sono i migliori due al mondo per il modo in cui stanno giocando. Mi hanno costretto a migliorare e a vincere io le partite senza dover aspettare loro. Questa di stasera è stata una vittoria anche tattica, una settimana fenomenale".

Fenomenale perché dopo aver concluso l’ottava stagione da numero 1 del mondo, si è preso anche il settimo sigillo alle ATP Finals, scalzando Roger Federer che si è fermato a sei trofei. Il tutto, battendo l'uomo del momento, osannato e trascinato dal pubblico, Jannik Sinner: "Voglio fargli le congratulazioni per la buonissima settimana. Forse non è stato il risultato che voleva oggi, ma può essere orgoglioso di quello che ha fatto, non solo oggi ma anche per tutta la settimana e tutto l’anno. Jannik, ti auguro un bel 2024, sei molto molto vicino a vincere uno Slam, ti auguro questo".

Poi, l'elogio al proprio team al quale si è rivolto l'immediato sguardo dopo il punto vincente e l'urlo liberatorio in mezzo al campo a dimostrazione di una compattezza e unità d'intenti che si sono riversate in un 2023 stellare: "Per 24 ore sono con me, pensano a come possono aiutarmi per prendere questa vittoria e le più grandi del nostro sport, tra alti e bassi. A 36 anni le cose sono un po’ diverse rispetto a 10 anni fa ma il lavoro che mettiamo, la dedizione continua porta a questi risultati. Sono orgoglioso per tutto il team" ha concluso Djokobic che non ha di certo dimenticato gli amori più cari, moglie e figli: "Grazie alla mia famiglia, ai miei bambini che mi hanno dato molta forza, gioia e serenità".

Proprio ai suoi piccoli è stato poi riservato un particolare abbraccio: dopo aver festeggiato con il team, Djokovic si è soffermato a lungo a coccolare il piccolo Stefan nato nel 2014 e la figlia Tara, la secondogenita del 2017: "Sono stati bravissimi i miei bambini che negli ultimi due giorni sono venuti a guardarmi a giocare a tennis. Avevo sempre desiderato poter gareggiare davanti a loro perché capissero cosa faccio e adesso tutti e due sono consapevoli di quello che sta succedendo. E' il massimo, sono orgoglioso di essere papà di questi due angeli speciali"

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