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Torneo di Wimbledon 2024

I genitori di Jasmine Paolini sanno cosa non fare: “Chiedere soldi a un figlio non è tanto bello”

Papà Ugo e mamma Jacqueline, genitori di Jasmine Paolini, in tribuna a Wimbledon, accanto alla figlia che può vincere il trofeo sul prato inglese dopo aver perso al Roland Garros: storia di una famiglia felice.
A cura di Maurizio De Santis
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Un bacio a mamma e a papà in tribuna a Wimbledon. Jasmine Paolini ha ancora negli occhi tutta l'emozione che le ha regalato il punto decisivo al tie-break: per la seconda volta di fila è in finale in uno slam (ci era riuscita anche al Roland Garros, come Serena Williams), la prima cosa che fa è girarsi verso i genitori che hanno seguito con molto pathos la partita contro Vekic. E anche oggi nella finale contro Krejcikova sa che saranno lì a sostenerla, mentre gli inglesi si soffermano sulla possibile presenza di Kate Middleton nel Royal Box.

Suo padre, Ugo, serra i pugni e scatta in piedi poi ripensa a com'è andata a Parigi, che resta un nervo scoperto, e la scaramanzia ammansisce pure la scarica i adrenalina regalatagli dall'urlo di gioia e dagli occhi lucidi della figlia. "Devo ancora digerire quella finale…" e mette una mano sul cuore gonfio d'orgoglio, che ha fatto su e giù tra petto e gola per la tensione degli scambi, fino alla liberazione del punto decisivo. "Abbiamo vissuto la partita punto dopo punto", aggiunge con un filo di voce la madre, Jacqueline.

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Entrambi, nell'intervista a La Stampa, concedono ricordi della ‘piccola' Jasmine che è vanto dello sport italiano. È come prendere la foto che hai nel portafoglio: le dai una sbirciata e torni indietro nel tempo, poi in un battito di ciglia ritrovi cresciuta tua figlia: la portavi al campo sorridente perché facesse ciò che più le piaceva, adesso è tra le prime al mondo del tennis. "Ora la vedo davvero poco, è sempre in giro – aggiunge la signora Paolini -. Ma quando arriva da un torneo si va a cena tutti insieme". Com'è cominciato tutto? "Per merito di mio cognato, Adriano, che è un appassionato di tennis e conosce tutti i giocatori del passato".

Vittorie, fama, guadagni: quando arrivi a certi livelli le une tirano gli altri. Ma guai a toccare l'argomento con papà Ugo, basta una risposta per comprendere quanto sia fermo nel porre un argine alla curiosità dell'informazione e alla domanda che molti si fanno: quanto guadagna (ha guadagnato) Jasmine e dove mette o investe tutti i suoi introiti? Quesito scivoloso rispetto al quale il genitore pone l'altolà. "Lei ha figli? Ecco, allora capirà che chiedere soldi a un figlio, da genitori, non è tanto bello. Se c’è una necessità, qualcosa da fare, si vedrà. Ma è troppo presto".

Chi sono i genitori di Jasmine Paolini: papà Ugo e mamma Jacqueline

Ugo Paolini ha 62 anni, è toscano originario della Garfagnana (in provincia di Lucca). Di lui si sa poco, ma quel poco dice tutto: da giovane era proprietario di un bar, lì conobbe quella che sarebbe diventata sua moglie, Jacqueline. Vi lavorava come cameriera dopo essersi trasferita dalla Polonia. Proprio così, perché la donna ha origini polacche (per parte di madre) mentre suo padre è ghanese.

A chi assomiglia di più Jasmine? Papà Ugo fa un passo indietro: "Il carattere è tosto, lo ha preso dalla mamma. Quando ha un obiettivo, non si ferma mai. È come un treno". Prossima fermata, finale di Wimbledon: troverà un pubblico che sembra avere un feeling particolare con la 28enne tennista italiana. Come mai? "Perché non perde mai il sorriso anche se un punto va male. Alla gente non piacciono le persone tristi".

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Jacqueline è nata a Lodz, in Polonia. E racconta di aver conosciuto suo marito per una coincidenza della sorte. "Facevo la cameriera, lui aveva un bar. Sono arrivata attraverso un’agenzia, ci siamo conosciuti così". Certi amori come la vita fanno strani giri e hanno radici profonde oltre ogni convenzione. "È come avere dentro tanti colori. Sei più ricco, più aperto".

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