Humbert accusa Sinner di “non essere lucido”: il francese gli spiega che è facile parlare per lui
Ugo Humbert non solo non è d'accordo con quanto sostiene Jannik Sinner sul calendario del tennis mondiale – denunciato da più giocatori, ma non dall'azzurro, come sempre più affollato di partite – ma arriva ad accusarlo di essere "poco lucido" sulla questione, lui e quelli come lui che non si mettono nei panni di chi non è tra i primi giocatori al mondo ed è costretto a giocare praticamente tutte le settimane della lunghissima stagione tennistica. Facile parlare dalla top 10, quello è il senso delle parole di Humbert, ma le cose cambiano parecchio se sei numero 50 o 60 del ranking.
L'allarme lanciato da Alcaraz, si gioca troppo: "Ci uccideranno"
Sinner il mese scorso si era espresso in maniera opposta alle dichiarazioni allarmistiche di Carlos Alcaraz, che aveva detto con tono molto preoccupato: "Le troppe partite sono la mia unica paura, in qualche modo ci uccideranno". Lo spagnolo – che pure parlava da numero 3 al mondo in quel momento, quindi praticamente dallo stesso pulpito di Sinner – aveva aggiunto di ritenere che la situazione da questo punto di vista potesse peggiorare ancora in futuro: "Probabilmente, nei prossimi anni, ci saranno ancora più tornei obbligatori. Molti bravi tennisti corrono il rischio di saltare i tornei a causa di infortuni".
Sinner non è d'accordo: "Non devi giocare per forza, se vuoi giochi, se non vuoi non giochi"
Insomma, è lo stesso grido d'allarme che si sente sempre più lanciare dai calciatori da qualche tempo: "Si gioca troppo, aumentano gli infortuni, il livello scende". Una tesi che Sinner ha stoppato dando il suo parere sulla questione, diametralmente opposto a quello di Alcaraz, ma anche di altri come Tsitsipas che aveva sollevato già mesi prima il problema: "In questi anni il calendario è piuttosto lungo, ma bisogna scegliere. Certo ci sono tornei obbligatori, ma un giocatore può comunque scegliere. Non devi giocare per forza: se vuoi giochi, se non vuoi non giochi. Io per esempio sia quest'anno che l'anno scorso ho saltato alcuni tornei perché volevo allenarmi, ci sono delle scelte dietro. Poi sicuramente la stagione è lunga e non è facile".
Humbert stronca il parere di Sinner: il francese parla di scarsa lucidità
Parole che sono state stroncate da Humbert, cui è stato chiesto proprio delle lamentele di parte dei giocatori sul calendario affollato: "L'ATP non va mai nella direzione dei giocatori – premette il 26enne francese a Tennismajors – Mi dispiace, ma penso che già la stronzata più grande sia aver messo i Masters 1000 in due settimane. È stancante. E ci dicono che guadagniamo di più ma non è vero, abbiamo il doppio dei costi (dovuti alla permanenza sul posto il doppio del tempo, ndr). Ci sono anche molti ragazzi che si infortunano. Anche da seguire in TV non credo ne valga nemmeno la pena, non si capisce chi gioca quando etc. È tutta una questione di soldi (per l'ATP, ndr), ma non è solo quello…".
"Ho avuto un periodo, la stagione nordamericana, in cui non stavo bene, mi sentivo stanco, esausto, per i viaggi, per la lontananza da casa tutto il tempo – continua Humbert, attuale numero 18 al mondo, che nello scorso aprile ha raggiunto la sua miglior classifica in 13sima posizione – È troppo difficile, troppo difficile. E stanno ancora andando in quella direzione. L'anno prossimo, anche il Canadian Masters 1000 e Cincinnati si svolgeranno in due settimane (su nove Masters 1000, solo Monte Carlo e Parigi-Bercy dureranno una settimana, ndr). Penso che sia una sciocchezza, la stagione è troppo lunga. Non esiste nessun altro sport in cui hai solo un mese libero. Finirò la mia stagione subito dopo Metz e partirò un mese dopo per la United Cup che inizierà il 27 dicembre. Non posso nemmeno passare il Natale a casa…".
Poi arriva l'attacco diretto a Sinner: "Sento alcuni, come Jannik Sinner , che dicono che puoi scegliere di non giocare. Ma non sono nemmeno lucidi… Quando sei 50simo, 60simo al mondo, cerchi di giocare il più possibile per scalare la classifica. Bisogna rivedere la situazione".