video suggerito
video suggerito

Gli scommettitori stanno creando scompiglio al Challenger di Napoli in un clima molto strano

Al challenger di Napoli animi ancora molto caldi. Pure al termine di Pellegrino-Evans i toni sono stati alti. Con il tennista italiano che ha polemizzato con alcuni spettatori, che parteggiavano per l’inglese.
A cura di Alessio Morra
79 CONDIVISIONI
Immagine

Il tennis questa settimana fa tappa a Napoli, dove si gioca un ricco challenger, con un montepremi di 181mila euro. Un tabellone di tutto rispetto con Darderi testa di serie numero 1 e giocatori dal grande passato come Warwinka e Coric, oltre a tanti giovani che cercano di fare il salto di qualità. Ma questo torneo, però, è anche contrassegnato da un problema non da poco: le scommesse, o meglio gli scommettitori che si piazzano sugli spalti e si fanno sentire con forza a favore di questo o quel giocatore e rischiano di condizionare anche l'andamento delle singole partite. Dopo il caos di Fonio-Berrettini animi caldi anche in Passaro-Ymer e soprattutto al termine di Pellegrino-Evans.

L'episodio di Fonio-Berrettini

Nel lunedì del torneo challenger di Napoli del 2025 è accaduto qualcosa di anomalo durante la partita di qualificazione tra Giovanni Fonio e Jacopo Berrettini. Il fratello di Matteo era avanti 5-2 al terzo, ma è stato sconfitto al tie-break ed ha mancato l'accesso al tabellone principale. Proprio nel tie-break è accaduto qualcosa di davvero brutto. Dei tifosi hanno disturbato il giocatore romano quando era avanti 5-3 e Berrettini ha sbagliato un diritto ampiamente alla portata. Errore che gli è costato caro. Poco dopo ha perso tie-break e incontro. Addio tabellone principale, con relativo sfogo.

Pubblico caldo per Passaro-Ymer

Il caso è spinoso, il problema è grosso, e non è relativo solo al torneo Challenger di Napoli. Gli scommettitori sono furiosi già sui social, offendono, minacciano, talvolta pure di morte, come purtroppo è successo al francese Bouquier. In alcuni tornei challenger questa è la prassi. Tifo caldissimo, acceso, sopra le righe, così è pure a Napoli dove nella seconda giornata il tifo è stato focoso per Passaro-Ymer.

Tifo calcistico, quasi di stampo sudamericano, con cori a favore dell'italiano, inneggiato quasi come fosse un campione del Napoli di calcio, dei tempi d'oro. Qualche coro, in avvio, pure per lo svedese, che nel corso del primo set è stato particolarmente disturbato anche al servizio, tanto da far intervenire l'arbitro che ha invitato gli spettatori a non parlare e a non disturbare i giocatori durante i punti o prima del servizio. Più di uno intervento è stato fatto da parte del giudice di sedia. Una serie di annunci a cavallo dei set o al termine o prima delle partite sono stati effettuati tramite l'altoparlante. Nel terzo set c'è bagarre vera. Si battaglia sul campo e sugli spalti. Chiaramente, anche nel terzo set, il tifo è maggiore per l'italiano ma quando vince Ymer si sentono i suoi sostenitori, che non sono affatto pochi.

Polemiche dopo Pellegrino-Evans

Quegli annunci nei quali si invitavano gli spettatori a sostenere i propri beniamini, ma senza esagerare, non sono stati raccolti. Tifo acceso per Wawrinka, ci sta essendo stato un campione, bagarre in Passaro-Ymer e pure in Fonio-Svircina. Caos vero in Pellegrino-Evans, una delle partite più attese che ha visto protagonista un tennista italiano e un giocatore inglese dal gran passato. Nel terzo set accade di tutto. Pellegrino vola sul 5-0. Evans rimonta in modo incredibile e si porta sul 5-4, poi perde il servizio e dunque l'incontro. Quando Pellegrino vince esulta in modo rabbioso contro alcuni spettatori che evidentemente sostenevano e in modo acceso l'inglese e la sua rimonta. Gli annunci in questo caso non sono serviti a niente. I dubbi sulle scommesse aleggiano. Il clima è strano. Perché a nessuno piace questo caos, ma sembra quasi costretti a conviverci.

Il precedente di Brancaccio

Bisogna partire da un punto. Le scommesse nel tennis sono legali, non da oggi e non solo in Italia. Si può giocare su tutto. Dal risultato finale di una partita, ma anche su un set o sul numero di game totali. A Napoli lo scorso anno ci fu la denuncia di Raul Brancaccio che si sfogò contro chi aveva scommesso contro di lui e aveva fatto tifo contro in modo feroce. Una denuncia che non passò affatto inosservata.

79 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views