Gakhov, il carneade che ha sfidato Djokovic non aveva nemmeno il completino: donato da un tennista
Novak Djokovic è il favoritissimo a Montecarlo. Il tennista serbo va a caccia del tris e ha tanta voglia di allungare la sua serie di successi consecutivi. Sul suo percorso potrebbe trovarsi diversi italiani. Sicuramente uno agli ottavi tra Nardi e Musetti, poi (si spera) Sinner. Ma nel suo primo incontro il numero 1 ATP ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie, inaspettatamente, contro Gakhov, un giocatore che neanche i più appassionati conoscevano. Dopo l'incontro tra i due ci sono state splendide parole, e successivamente il russo di Spagna ha raccontato un episodio davvero curioso.
Classe 1996, Ivan Gakhov fino a Montecarlo aveva disputato un solo un torneo ATP in carriera, la scorsa estate a Kitzbuhel, quando si qualificò e perse al primo turno. Poi solo tornei minori, due settimane fa si è imposto nel Challenger di Girona. A Montecarlo si è iscritto alle Qualificazioni e sorprendentemente ha passato due turni eliminando il top 50 Mannarino e il giovane Van Assche. Dopo due ‘scalpi' francesi al primo turno ha fatto fuori McDonald e si è guadagnato così il secondo turno con Djokovic.
Sembrava un match chiuso, scontato, che poteva finire rapidamente. E invece sul finire del primo set Djokovic si è pure infuriato parecchio, perché questo mancino russo a tratti gli sembrava Nadal e lo ha portato al tie-break in un primo set durato un'ora e dieci minuti.
Nel secondo la benzina di Gakhov finisce, Djokovic riesce a imporsi. Quando il match è finito, il russo si è avvicinato all'avversario e gli ha detto: "Sei il giocatore che più ammiro, sei il migliore. Voglio giocare più partite con te". Djokovic ha sorriso e ha apprezzato dicendo: "Spero di non incrociarti sul campo presto!". Il complimento migliore possibile.
Dopo il match è partita la caccia alla scoperta di Ivan Gakhov, tutti volevano sapere di più e si è indagato soprattutto sul suo abbigliamento. Perché da tennista da poco nella top 200 lo si è notato vestito sì di tutto punto, ma il buon Gakhov il contratto di sponsorizzazione con una casa di abbigliamento non ce l'ha ed è venuto fuori che è stato Andrey Rublev, numero 6 del mondo, e suo connazionale, a donargli i completini per giocare, non solo a Montecarlo.
"È vero, Andrey Rublev mi ha aiutato molto nell'ultimo anno con l'abbigliamento, perché non ho sponsor di abbigliamento", ha detto il russo in conferenza stampa, quando gli è stato chiesto se quella voce corrispondeva al vero. Davvero un bel gesto quello di Rublev, un ragazzo che conferma di essere speciale.