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Fognini furioso, svela la telefonata con cui Volandri lo ha fatto fuori dalla Davis: “Non lo merito”

Fabio Fognini non ci sta e racconta come sono andate le cose sulla sua esclusione dalle convocazioni della Coppa Davis da parte del capitano Volandri: “Modalità poco rispettose, la mia storia non lo merita”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Fabio Fognini davvero non se l'aspettava e non fa nulla per nascondere delusione e rabbia dopo essere stato escluso dalle convocazioni per il girone di Coppa Davis che l'Italia giocherà a Bologna la prossima settimana contro Canada, Cile e Svezia. Il 36enne ligure era sicuro di godere ancora della fiducia di capitan Volandri come doppista ed invece gli è stato preferito Andrea Vavassori, in una formazione che nei singolari dovrà fare a meno dei big Sinner e Berrettini, che hanno dato entrambi forfait.

All'Unipol Arena l'Italtennis schiererà dunque Musetti, Sonego, il rampante Arnaldi e i doppisti Bolelli e Vavassori, che assieme hanno raggiunto due finali ATP, a Umago sulla terra battuta e ad Halle sull'erba. Circa la bocciatura di Fognini, Volandri l'ha spiegata così: "La scelta di rinunciare a Fabio nasce dall'esigenza di avere a disposizione giocatori che mi diano massime garanzie, gli infortuni di questo periodo mi hanno convinto a prendere altre strade. Sono convinto che Fabio tornerà presto ai livelli che gli appartengono".

Fabio Fognini è numero 146 della classifica ATP: nel 2019 è stato numero 9
Fabio Fognini è numero 146 della classifica ATP: nel 2019 è stato numero 9

Il tennista sanremese non ci sta e dopo aver postato un paio di storie su Instagram molto eloquenti sul suo stato d'animo, si sfoga al telefono con l'Ansa raccontando come sono andate le cose e come si senta poco rispettato: "In tempi non sospetti, a dispetto di quanto trapelato, ho comunicato la mia voglia di far parte del gruppo per Bologna, mettendomi a disposizione del capitano, che mi ha chiesto di giocare doppi con gli altri compagni di nazionale nel frattempo, cosa che ho puntualmente fatto e di tenermi allenato e sul pezzo. E così ho fatto e sto facendo, oggi più che mai voglio aggredire ancora la classifica ATP, vincere età e dolori".

"Qualche settimana fa sono stato preconvocato e questa cosa mi ha reso ancora una volta felice e orgoglioso. Poi però lunedì, mentre ero a Genova, mi è arrivata la chiamata del capitano – continua Fognini – improvvisamente non rientro più nei piani, senza spiegazioni giustificabili e con modalità che non ho condiviso, poco rispettose della mia storia e dei miei trascorsi azzurri, perché fino all'ultimo mi è stato comunicato che sarei stato in rosa e disponibile a scendere in campo e per questa ragione ho deciso di allenarmi e di giocare il Challenger (dove si è qualificato per i quarti di finale, ndr) al massimo delle mie forze per essere appunto pronto e a disposizione. Mi dispiace non sia stata usata chiarezza e sincerità. La mia storia non lo merita".

Fognini con Volandri l'anno scorso in Coppa Davis a Bologna
Fognini con Volandri l'anno scorso in Coppa Davis a Bologna

Fognini mostra poi tutto il suo orgoglio per rappresentare l'Italia: "Sono passati molti anni dalla mia prima volta in azzurro a Montecatini, nel 2008. Difendere i colori azzurri e rappresentare il mio Paese in giro per il mondo è sempre stata una priorità, un sogno realizzato. Vestire l'azzurro, sentire il calore del pubblico, competere in arene gremite con i nostri tifosi al seguito anche in trasferte improponibili mi ha sempre stimolato a dare il 110%. E benché le trasferte fossero dure e la stagione lunghissima, con gli obiettivi di ranking da raggiungere, non ho mai avuto dubbi: giocare per l'Italia è la cosa più gratificante del mondo per un atleta e in particolar modo per me".

"Ora, alla vigilia dell'ennesima sfida di Davis, mi trovo, mio malgrado, fuori dalla rosa dei convocati. Leggo su alcuni organi di stampa che avrei deciso e richiesto di fare un passo indietro, per riposare e tirare il fiato. Falso e pruriginoso! È stato un anno impegnativo e logorante ma a prescindere ho appositamente deciso di prendere parte al Genoa Open Challenger, per arrivare pronto e carico ai match di Bologna, in un contesto a me storicamente favorevole, al di là della superficie: infatti sono a pochi chilometri da casa, in una città dove sono cresciuto, partecipo ad un torneo vinto in passato, attorniato dall'affetto di amici e familiari, insomma il meglio per me in questo preciso momento. Qui sapevo che avrei percepito il calore e l'affetto necessari per arrivare al top a Bologna", conclude l'amareggiato Fognini.

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