Federer severissimo su Sinner e il doping: “C’è una domanda a cui adesso bisogna rispondere”
Roger Federer ha parlato della vicenda Clostebol che ha riguardato Jannik Sinner e ha espresso il suo punto di vista con concetti chiari e lineari. L'ex numero uno si è espresso sul tennista azzurro, che è uno dei candidati per la vittoria degli US Open 2024 ma da qualche giorno è al centro del dibattito dopo la positività per due volte ad una sostanza proibita all'inizio di quest'anno e la chiusura della vicenda dall'ITIA.
King Roger si è espresso così a TODAY: "Penso che siamo tutti abbastanza convinti che Jannik non abbia fatto nulla, ma l'incoerenza potenziale che non ha dovuto starsene fuori mentre non erano sicuri al 100% di cosa stesse succedendo, penso che questa sia la domanda a cui bisogna rispondere. Dobbiamo fidarci anche del processo di chiunque sia coinvolto qui".
Federer ha proseguito così: "Capisco la frustrazione di chi dice: ‘È stato trattato come gli altri?'. Penso che sia qui che si riduce tutto".
Federer parla di Sinner e del caso Clostebol
Dopo le parole di Rafa Nadal in merito alla vicenda, oggi è toccato a Federer esprimersi sul caso che ha riguardato Sinner: "Non è qualcosa che vogliamo vedere nel nostro sport, questo tipo di notizie, indipendentemente dal fatto che lui abbia fatto qualcosa o meno, o che lo abbia fatto un qualsiasi giocatore. È solo rumore che non vogliamo".
L'ex tennista elvetico ha parlato anche della condizione a cui è stato sottoposto Sinner in questi mesi: "Capisco che è una situazione complicata. È l'incubo di ogni atleta e squadra avere queste accuse e questi problemi perché compiliamo questi moduli tutto il giorno, tutti i giorni. E vivono con te. Ogni mattina quando ti svegli, pensi: ‘C'è qualcuno alla porta che viene a testarmi?'. Quindi è davvero difficile".
Infine Roger Federer ha ribadito il suo punto vista non su Sinner ma sul modo in cui è stata gestita la vicenda: "Penso che siamo tutti abbastanza convinti che Jannik non abbia fatto nulla, ma l'incoerenza potenziale del fatto che non abbia dovuto restare fuori mentre non erano sicuri al 100% di cosa stesse succedendo, penso che questa sia la domanda a cui bisogna rispondere".