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Federer scrive una lettera commovente a Nadal prima del ritiro: confessa ciò che non gli ha mai detto

Alla vigilia delle Finals della Coppa Davis 2024 che segneranno l’ultima presenza da tennista professionista di Rafael Nadal prima del ritiro, il suo storico rivale Roger Federer ha pubblicato una commovente lettera indirizzata all’amico-nemico insieme al quale ha segnato un’epoca e scritto la storia dello sport.
A cura di Michele Mazzeo
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Rafael Nadal si appresta a scrivere l'ultima pagina di storia di una carriera stratosferica. Per il maiorchino classe '86 è cominciata l'ultima settimana da tennista professionista, quella della fase finale della Coppa Davis 2024 che lo vede impegnato a rappresentare i colori della sua Spagna. E proprio prima che vada in scena la sua ‘last danceè arrivata, un po' a sorpresa, la lettera di quello che è stato il suo più grande rivale, il suo più grande ‘nemico sportivo' diventato poi fraterno amico nella vita, colui che ha ‘costretto' lo spagnolo ad alzare ancora di più il suo livello tanto da rendere un carriera pazzesca un qualcosa di leggendario, sia per le vette raggiunte che per la longevità.

Una vera e propria lettera d'amore quella scritta da Roger Federer all'ex rivale alla vigilia dell'ultimo ballo di Rafa. Nadal ha detto basta e, le parole dello svizzero che saluta l'amico-nemico che confessa pubblicamente ciò che non ha mai detto prima, fa tornare in mente una delle immagini più belle nella storia dello sport: Federer in lacrime, nel giorno più triste perché tutto è finito, stringe a sé lo spagnolo che siede accanto a lui e non riesce a trattenere l'emozione. In lacrime entrambi, si tenevano per mano in quel momento più buio. E adesso questa lettera vale quella stretta di mano, quel sostegno nel momento in cui si sta per mettere fine alla sua prima vita.

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I due mostri sacri del tennis, che di questo sport hanno segnato un'epoca (prima ancora che a loro si aggiungessero Novak Djokovic e Andy Murray per diventare quelli che sono passati alla storia come i Fab Four) dando vita ad una delle rivalità più emozionanti e divisive della storia dello sport (al pari di quella calciofila tra Lionel Messi e Cristiano Ronaldo) si sono infatti scoperti molto più simili di quanto chiunque potesse mai credere. E, soprattutto, molto più amici di quanto chiunque potesse mai prevedere.

Non serve alcuna spiegazione, la lettera pubblicata sui propri profili social da Roger Federer dice tutto, e non ha bisogno di alcuna aggiunta:

Vamos, Rafael Nadal!

Mentre ti prepari a laurearti nel tennis, ho alcune cose da condividere prima di emozionarmi.

Cominciamo dall'ovvio: mi hai battuto, molto. Più di quanto io sia riuscito a battere te. Mi hai sfidato in modi in cui nessun altro avrebbe potuto. Sulla terra rossa, mi sentivo come se stessi entrando nel tuo cortile, e mi hai fatto lavorare più duramente di quanto avrei mai pensato di poter fare solo per mantenere la mia posizione. Mi hai fatto reimmaginare il mio gioco, arrivando persino a cambiare le dimensioni della testa della mia racchetta, sperando in un vantaggio.

Non sono una persona molto superstiziosa, ma tu hai portato tutto a un livello superiore. Tutto il tuo processo. Tutti quei rituali. Assemblare le tue bottiglie d'acqua come soldatini in formazione, sistemarti i capelli, sistemare la biancheria intima… Tutto con la massima intensità. In segreto, in un certo senso amavo tutto. Perché era così unico, era così tu.

E sai cosa, Rafa, mi hai fatto apprezzare ancora di più la partita.

OK, forse non all'inizio. Dopo l'Australian Open del 2004, ho raggiunto per la prima volta la classifica n. 1. Pensavo di essere al top del mondo. E lo ero, finché due mesi dopo, quando sei sceso in campo a Miami con la tua maglietta rossa senza maniche, mostrando quei bicipiti, e mi hai battuto in modo convincente. Tutto quel clamore che avevo sentito su di te, su questo fantastico giovane giocatore di Maiorca, un talento generazionale, che probabilmente un giorno avrebbe vinto un major, non era solo clamore.

Eravamo entrambi all'inizio del nostro viaggio e alla fine lo abbiamo fatto insieme. Vent'anni dopo, Rafa, devo dire: che corsa incredibile hai fatto. Inclusi 14 Open di Francia, storici! Hai reso orgogliosa la Spagna… hai reso orgoglioso l'intero mondo del tennis.

Continuo a pensare ai ricordi che abbiamo condiviso. Promuovere lo sport insieme. Giocare quella partita su metà erba e metà terra. Rompere il record di presenze di sempre giocando di fronte a più di 50.000 tifosi a Città del Capo, in Sudafrica. Ci facevamo sempre morire dal ridere. Ci stancavamo a vicenda in campo e poi, a volte, ci dovevamo quasi letteralmente sorreggere a vicenda durante le cerimonie dei trofei.

Sono ancora grato per avermi invitato a Maiorca per aiutare a lanciare la Rafa Nadal Academy nel 2016. In realtà, in un certo senso mi sono invitato da solo. Sapevo che eri troppo educato per insistere perché fossi lì, ma non volevo perdermelo. Sei sempre stato un modello per i bambini di tutto il mondo e Mirka e io siamo così contenti che i nostri figli si siano tutti allenati nelle tue accademie. Si sono divertiti un mondo e hanno imparato così tanto, come migliaia di altri giovani giocatori. Anche se ho sempre temuto che i miei figli sarebbero tornati a casa giocando a tennis come mancini.

E poi c'è stata Londra, la Laver Cup del 2022. La mia ultima partita. Per me significava tutto averti lì al mio fianco, non come rivale ma come partner di doppio. Condividere il campo con te quella sera e condividere quelle lacrime sarà per sempre uno dei momenti più speciali della mia carriera.

Rafa, so che sei concentrato sull'ultimo tratto della tua epica carriera. Ne parleremo quando sarà finita. Per ora, voglio solo congratularmi con la tua famiglia e il tuo team, che hanno avuto un ruolo fondamentale nel tuo successo. E voglio che tu sappia che il tuo vecchio amico tifa sempre per te e tiferà con altrettanta forza per tutto ciò che farai in futuro.

Rafa, questo!

Sempre il meglio, il tuo fan,

Roger

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